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Cairo: "Se ci fossero le possibilità acquisterei il Filadelfia e il Grande Torino"

di Marina Beccuti

Il presidente granata Urbano Cairo, nella sua lunga intervista rilasciata a Radio GR Parlamento, ha parlato anche del calcio in generale, passando dalla crisi della serie A fino all'importanza di avere stadi di proprietà.

"La Premier spende 900 milioni perché ha valori di fatturato, di diritti televisivi pari quasi a 4 miliardi. Noi fatturiamo 1.2 miliardi e abbiamo difficoltà. Siamo reduci dal biennio Covid che ha lasciato bilanci in condizioni difficili. Noi tra il 2013 e 2017 abbiamo avuto buoni bilanci, poi nel 20-21 abbiamo perso cifre ragguardevoli, circa 60 milioni, che mai avrei immaginato. Avevamo acquistato giocatori costosi ma con il Covid c’è stato il problema degli stadi chiusi e degli sponsor ridotti, questo ha comportato situazioni impensabili. Altro che scudetto del bilancio… abbiamo fatto bilanci brutti, perciò mi sono inventato qualcosa: con Ventura puntammo molto sui giovani e facemmo bene dal punto di vista sportivo. Spesso risultati economici e sportivi vanno di pari passo, come Bremer e Schuurs o l'aver preso Ilic. Avrei voluto tenere Lukic, anche il mister sarebbe stato felice, ma non avrebbe firmato e lo avremmo perso a zero come Belotti. Si tratta di condividere qualcosa insieme e che va al di là delle possibilità, perché vuoi fare qualcosa in più".

Inoltre c'è da gestire e cercare di evitare il problema della pirateria nel calcio.

"Sicuramente una cosa fondamentale è combattere la pirateria. Perdere un miliardo ogni tre anni è una cosa folle, un vulnus pesantissimo. Avessimo quei soldi li potremmo investire nel vivaio o negli stadi per chi vuole farlo. Credo che se ci sono delle cose che penalizzano in modo criminale, delle cose vadano fatte. Non mi interessa avere chissà quali finanziamenti dallo stato, non mi interessano, anche se poi il settore del cinema li ha avuti; ma almeno devono aiutarci a combattere fenomeni come la pirateria. Poi sicuramente un’altra cosa importante è rendere molto più facile il fatto di fare degli stadi; ci sono squadre che hanno dei progetti, ma sono limitate da una burocrazia che non consente di fare quello che si vorrebbe. Noi al Torino abbiamo un’interlocuzione col sindaco; se ci fossero le giuste condizioni, simili a quelle che ebbe la Juventus quando acquistò il Delle Alpi, mi farebbe piacere acquistare il Grande Torino. Il Filadelfia? C’è chi chiede a me di fare delle cose. Io ho investito 1.5 milioni di euro a fondo perduto perché mi faceva piacere. Poi abbiamo speso per quelle famose vele che servono al mister per impedire di fare vedere le cose che fa. In tutto sono 1.760 mila euro più gli affitti. Io sarei contento di acquistarlo se fosse acquistabile; siamo molto legati al Filadelfia ma non è nostro, non possiamo metterlo all’interno della nostra società come avremmo voluto fare perché non è di proprietà del Torino. Il Fila una volta era del Torino, poi è stato dato al Comune dall’ex presidente Cimminelli. Io sarei contento di acquistarlo e di poterci investire come peraltro stiamo già facendo, perché ripeto, in cinque anni abbiamo investito 1 milione e 760mila euro per metterlo in condizioni migliori pur non essendo nostro".

Infine l'Italia potrebbe avere gli Europei del 2032, che sarebbe un bel trampolino di lancio per il nostro calcio: "Avessimo la possibilità di organizzare gli Europei sarebbe importantissimo. Organizzare questi eventi, come si è visto anche a Torino nel 2006 con le Olimpiadi, dà una spinta che è veramente importantissima. Gli Europei darebbero impulso alla costruzione di stadi nuovi e questo darebbe benefici a tutto il calcio".


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