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Calleri: "Toro, contro la Juventus serve un miracolo"

di Lorenzo Buconi

L'ultimo presidente del Toro che è riuscito a battere la Juventus (esattamente diciannove anni fa), Gianmarco Calleri, in un'intervista rilasciata ai microfoni di Tuttosport, ha parlato del derby di domenica e non solo. Ecco le sue dichiarazioni:

Tra il Torino dell’anno scorso e quello di questa stagione cosa si sente di dire?
"Gli allenatori devono essere bravi perché se non lo sono diventano un danno letale. Però in campo non ci vanno loro ma i giocatori. L’anno scorso il Toro aveva Cerci e Immobile che facevano la differenza. Mancando loro due la squadra non può essere allo stesso livello. Ventura è bravo, ma non è un mago".

Nel mercato di gennaio il Toro dovrà rinforzarsi e si parla con insistenza di Giovinco. Secondo lei, che mastica calcio da sempre, lui può essere l’uomo giusto per il Torino? 
"Sicuramente sì, è un grande giocatore. Magari il Toro riuscisse a prenderlo: è uno dei pochi giocatori che in campo riescono ancora a fare la differenza. Nella Juventus non gioca solo perché ha davanti dei fenomeni, solo per questo gioca poco. Mica perché è scarso".

Domenica il Torino affronterà il derby a casa della Juventus. L’ultima vittoria risale al 1995, con lei presidente. Cosa ricorda di quella serata? 
"Beh, ricordo che quella stagione 94/95 i derby li vincemmo tutti e due e nel primo alla fine l’arbitro ci ha provato, nel senso che ha dato un rigore alla Juventus, ma il nostro portiere l’ha parato. E’ la verità, ci ha proprio provato". 

Ma questo Toro cosa deve fare per battere una Juventus così forte? 
"Diciamo che deve succedere un miracolo. Il Torino dovrà cercare più che altro di non perdere. Se la Juventus gioca sui suoi livelli il risultato è scontato, ma nel calcio per fortuna non si può mai dire, chissà che non succeda qualcosa di imprevedibile". 
 


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