Caos Curva Primavera, Cairo scarica sulla Questura
Fonte: Tuttosport, Torino Fc, profilo Facebook Paolo Alberto Reineri, profilo Facebook Pierluigi Marengo
Il presidente decide di parlare e si difende: “La scelta è stata delle autorità, noi ci siamo limitati a seguire le indicazioni. Una tribuna social che si schiera e dissente, attacca e difende a colpi di tastiera. In un dibattito, quello in Rete, che non conosce pause. Soprattutto negli ultimi giorni in cui a tenere banco e la questione dell'" esperimento civile" orchestrato in curva primavera dalla Questura di Torino e dal Torino Fc. Su Facebook e sulle colonne di Tuttosport l'avvocato Pierluigi Marengo aveva attaccato la società granata ("Portiamo Cairo in tribunale", aveva titolato il giornale Il 13 dicembre) una botta a cui, lo stesso Cairo ha voluto dare risposta dopo il silenzio assordante dei giorni precedenti.
Le parole del presidente Cairo sul sito ufficiale del Torino Fc:
Presidente Urbano Cairo è intervenuto a proposito dell’inchiesta della Questura di Torino, nata dopo i tafferugli in Curva Primavera durante Torino-Napoli e Torino-Inter. Una vicenda sulla quale il Presidente ribatte punto su punto, chiarendone i contorni esatti. "Le immagini non le fornisce il Torino alle autorità, ma la Questura le ha direttamente avendo accesso alle strumentazioni degli impianti in tutti gli stadi d’Italia. I video li hanno loro. La vendita dei biglietti agli ospiti in una parte della Curva Primavera fu fatta già in passato, senza aver mai presentato nessun tipo di problema ed è stata valutata attentamente dalla Questura. La tutela di famiglie e bambini è il nostro primo interesse, figurarsi se potevamo prendere una decisione che mettesse a repentaglio la sicurezza. La scelta è stata delle autorità, noi ci siamo limitati a seguire le indicazioni e le valutazioni di chi si occupa della tutela dell’ordine pubblico. Non ho mai voluto o pensato di vendere una manciata di biglietti in più, se mai in caso di rischio avrei preferito aumentare gli spazi vuoti. Abbiamo eseguito ogni indicazione anche sull’aumento degli steward. Addebitare, come qualcuno pure ha fatto, qualcosa a noi è profondamente ingiusto. Il mio pensiero su questo aspetto è netto: nessuna maggiore vendita di biglietti ha senso se mette a repentaglio la sicurezza”.
In sostanza palla alla Questura, si legge su Tuttosport.
A commento delle dichiarazioni di Cairo è arrivata la pronta risposta dell'avvocato Paolo Alberto Reineri, legale che collabora con il collega Marengo e rappresenta alcuni fra i tifosi ai quali è arrivato il Daspo. L'avvocato Reineri sottolinea le incongruenza delle dichiarazioni sul caso Torino Hooligans. Su Facebook, Reineri ha voluto controbattere sulla questione della vendita dei biglietti in Primavera elencando le condotte imputabili agli aderenti al gruppo dei "Torino Hooligans" che il Torino ha inserito nella denuncia presentata il 19 novembre scorso.
Le parole dell'avvocato Paolo Alberto Reineri su Facebook:
SULLE DICHIARAZIONI ODIERNE DEL DOTTOR URBANO CAIRO
Riporto il virgolettato delle dichiarazioni di Urbano Cairo rese alla Gazzetta dello sport (edizione di oggi 14 dicembre 2019): “La vendita dei biglietti agli ospiti in una parte della Curva Primavera fu fatta già in passato, senza aver mai presentato nessun tipo di problema”. Trattasi di giornale di proprietà di Cairo, sicché è tendenzialmente da escludersi che il virgolettato riporti in maniera inesatta le affermazioni del suo proprietario.
Tuttavia, negli atti (di D.A.SPO.) notificati l'11 dicembre scorso ad alcuni miei assistiti è scritto:
“tenuto conto che la società sportiva del Torino Calcio ha sporto denuncia in data 19 novembre 2019, precisando le seguenti gravissime condotte imputabili agli aderenti al gruppo dei “Torino Hooligans”:
- “da anni creano tensione all’interno di quel settore (curva Primavera), tenendo condotte di prevaricazione e violente; (…)
- “questa situazione va avanti sin da quando il gruppo si è posizionato dalla curva Maratona alla curva Primavera, circa 5/6 anni fa, anche se inizialmente si posizionavano al primo anello della primavera affianco al settore ospiti, fatto che, in passato, ha determinato situazioni di pericolo per i tentativi di contatto tra questo gruppo di ultrà torinisti e i tifosi ospiti” (ndr, il gravissimo errore lessicale – “affianco” è infatti la prima persona singolare del presente indicativo del verbo “affiancare” - è contenuto nel DASPO, non è mio).
Dunque, delle due l’una: o è falsa la dichiarazione del dott. Cairo riportata nel virgolettato della Gazzetta dello sport, secondo cui la vendita dei biglietti a tifosi ospiti in Curva Primavera non ha mai dato luogo a nessun tipo di problema (sino a Toro – Inter del 23.11 u.s.), oppure è falso quanto affermato nella denuncia del Torino FC (e non Torino “calcio”, come erroneamente scritto nei D.A.SPO.: il “Torino calcio” non esiste più dal 2005) secondo cui i tifosi della curva Primavera avrebbero tenuto condotte violente, da anni, nei confronti dei tifosi ospiti.
Tertium non datur.
Aggiungo, per dovere di informazione, che nei D.A.SPO. notificati a miei assistiti sono riportati alcuni estratti della denuncia presentata dal Torino FC nei confronti dei propri tifosi. In questa denuncia si afferma, tra l’altro:
- “in generale, comunque, questo gruppo ha sempre adottato un atteggiamento di totale contrapposizione nei confronti della società” (…)
- Indipendentemente dall’andamento della squadra, i Torino Hooligans hanno sempre contestato la società”.
Trattasi, ripeto, di condotte poste a supporto della denuncia del Torino FC a carico di propri tifosi.
Aggiungo, infine, che tra le condotte contestate a miei clienti e poste alla base dei D.A.SPO. vi è l’aver proferito, in occasione di Torino – Cagliari del 27.10.2019, “cori offensivi contro la dirigenza del Torino calcio: “Urbano Cairo vattene” (per 5 volte), “Cairo Cairo vaffanculo (per 3 volte) e “Cairo Cairo vaffanculo” (per 3 volte”)”. Peraltro, poiché gli ultimi due cori sono identici, sarebbe stato più logico scrivere “per 6 volte”.
Tutto quanto sopra è documentato e documentabile.
Lascio a voi le valutazioni del caso.
Su Facebook, anche lo stesso Pierluigi Marengo, si legge sempre su Tuttosport, ha risposto alle esternazioni di Cairo sulla vendita dei biglietti in Curva Primavera e con una provocazione ha detto: "Ora Cairo denunci il questore".
Le parole dell'avvocato Pierluigi Marengo su Facebook:
QUANTO LA TOPPA E' PIU' GRANDE DEL BUCO
Sulla Gazzetta dello Sport, sono oggi apparse le parole del dott.Urbano Cairo circa quanto avvenuto durante Torino – Inter.
Al di là che risulta quanto meno strano che tali affermazioni del numero uno del Torino F.C., uomo di comunicazioni, giungano dopo oltre 10 giorni dai fatti e, casualmente, solo dopo che la vicenda si è trasformata in azione legale contro di lui ed è divenuta di rilevanza nazionale, grazie a Tuttosport ed al TG2, non mi convincono comunque le sue parole.
Cairo dixit: “La vendita dei biglietti agli ospiti in una parte della Curva Primavera fu fatta già in passato, senza aver mai presentato nessun tipo di problema ed è stata valutata attentamente dalla Questura. La tutela di famiglie e bambini è il nostro primo interesse, figurarsi se potevamo prendere una decisione che mettesse a repentaglio la sicurezza. La scelta è stata delle autorità, noi ci siamo limitati a seguire le indicazioni e le valutazioni di chi si occupa della tutela dell’ordine pubblico.”
Ebbene, se così è stato, è di tutta evidenza che il Torino F.C. risulta esser stato suo malgrado utilizzato (per non dire strumentalizzato) per il noto “ESPERIMENTO SOCIALE”, di cui ha ampiamente riferito il Questore.
Ora, delle due l’una:
o la strumentalizzazione della società, sottintesa nelle parole del dott.Urbano Cairo, vi è realmente stata ed allora la società in primis proceda con una precisa denuncia nei confronti del Questore;
o le (tardive) parole del dott.Urbano Cairo altro non sono che la più classica excusatio non petita, accusatio manifesta.
Personalmente ed anche alla luce che nessuna denuncia nei confronti del Questore risulta promanare dal Torino F.C., propendo per la seconda ipotesi, nella convinzione che quell’ESPERIMENTO SOCIALE fu ben conosciuto, voluto ed accettato dal Torino F.C.
Mi convinca del contrario il dott.Urbano Cairo, dando mandato ai suoi legali per aprire un contenzioso contro la Questura di Torino, a fianco dei tanti tifosi lesi da quell’ESPERIMENTO SOCIALE. In caso contrario resterà solo l’excusatio non petita, accusatio manifesta.