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Carlo Nesti: "Caro Johnny Tardito..."

di Giulia Borletto

Caro Johnny Tardito,
sei stato il massaggiatore del Toro dello scudetto 1976, e per 30 anni mi hai accompagnato nelle partitelle da "dilettante", a cominciare dall'erba del Filadelfia.

Sei stato l'ultimo a ricordarmi quelle "radici", continuando a cimentarti con noi, a Collegno, fino a 90 anni suonati: 90 anni intensi come i 90 minuti di un big match.

Tu, che non avevi mai avuto le caratteristiche fisiche e tecniche dell'atleta, mi hai spiegato, ogni settimana, quali dovessero essere le risorse morali del calciatore "amatoriale".

Sei stato capace di continuare a rispettare il "nostro" appuntamento del venerdì anche con quel brutto e spietato male addosso, che ti pedinava come uno stopper implacabile.

Non c'è stato mai un solo momento in cui non ti abbiano contraddistinto la simpatia, la pacatezza e la bonomia, nel segno della Fede, della quale, ogni tanto, parlavamo in disparte.

Sappi che non ti dimenticheremo mai, e che, senza di te, prendere a calci un pallone non sarà più la stessa cosa: eri una presenza silenziosa e costruttiva, un esempio di "sportività" per tutti.


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