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Carlo Nesti: "Stavo per diventare dirigente del Torino"

di Elena Rossin
Fonte: Tmw
Carlo Nesti

Nel diario dei miei "pensieri", rubrica su TuttoMercatoWeb.com, il noto giornalista Carlo Nesti ha svelato che avrebbe potuto cambiare professione e diventare un dirigente del Torino.  

Approfitto di una intervista, rilasciata oggi dall'avvocato Gigi Marengo, su "Tuttosport", per svelarvi un segreto, legato al mio passato. Nell'estate del 2005, quella del tracollo del Torino di Cimminelli, furono i cosiddetti "lodisti", proprio con Marengo presidente, a salvare la società dal fallimento, ben prima di Urbano Cairo. Feci una proposta all'avvocato, che ringrazierò sempre, e lui la accettò con entusiasmo. Si trattava, in particolare, di formare una rete di osservatori, anche gente comune, che da ogni angolo d'Italia segnalasse, via Web, giocatori interessanti. Era un modo, ed eravamo soltanto nel 2005, quando Facebook era nato da appena un anno, di non servirsi esclusivamente dei procuratori, ma anche degli appassionati di calcio, spesso più informati degli addetti ai lavori. Ecco un brano del racconto "La nostra storia", scritto proprio da Gigi Marengo.

"La banca dati calcio non fu un’idea nostra, ma di Carlo Nesti, che mi contattò e con cui ebbi lunghe conversazioni finalizzate ad una successiva operatività e collaborazione. Il tutto era molto semplice, ma al tempo stesso oltre modo geniale. Punto di riferimento sarebbe stato proprio Carlo Nesti ed un sito creato e gestito insieme. Un sito di informazione completa sulla gestione delle società dilettantistiche (normative, incombenze, ecc.) e sulle modalità di allenamento (indicazioni tecniche, suggerimenti sanitari, tabelle preparatorie, ecc.) gestito da noi, con accesso riservato a disposizione di tutti gli allenatori delle società dilettantistiche italiane, su cui questi avrebbero potuto posare, secondo precise modalità, i profili dei ragazzi ritenuti da loro interessanti per società maggiori. Il Toro, visionati i profili pubblicati sul sito, a mezzo della propria rete di osservatori zonali avrebbe poi proceduto alle verifiche sul campo. Allorché un profilo fosse risultato di interesse, all’allenatore del ragazzo postante il suo profilo sarebbe stato riconosciuto un piccolo premio economico, anche in assenza di contrattualizzazione del ragazzo. Di fatto, si sarebbero portati in orbita Toro, in modo molto semplice ed economico, gli allenatori di centinaia di squadre dilettantistiche italiane, trasformandoli in soggetti del livello base dello scouting. Un’idea di Carlo Nesti, peraltro molto più complessa ed articolata di come qui da me sommariamente riferita, che sposammo immediatamente, con l’intento di darvi seguito già a partire da settembre. Il nostro ego era il Toro e non un ego smisurato personale, per cui ci piaceva molto acquisire, con il giusto riconoscimento dovuto, quanto ci veniva proposto e suggerito da altri".