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Carlo Nesti: "Tifare contro una squadra italiana"

di Marina Beccuti

Non giudico mai, come sapete, il comportamento dei colleghi, se non per difenderli, quando ritengo sia giusto farlo. Mi limito a dire, a proposito dell’episodio Conte-tribuna stampa, ieri sera a Torino, che, personalmente, ho sempre agito allo stesso modo. Amo l’Italia, e sono nazionalista, pur consapevole anche degli orrendi difetti del mio paese. Quando scendeva in campo una squadra italiana contro una squadra estera, fin da bambino, i genitori mi spronavano a sentirmi un connazionale, pur nel riconoscimento dei meriti altrui. Io non ho mai tradito questo sentimento sincero, e questa cultura sportiva. Anche quando, recentemente, squadre nostrane si sono
presentate con 11 giocatori stranieri, ho sempre pensato non agli atleti, ma ai tifosi italiani, che le stavano sostenendo. Potete immaginare quanta gioia ho provato, allorché mi è capitato di essere il telecronista di 3 titoli europei Under 21 vinti, consecutivamente, dalla Nazionale di Maldini! Gioia? Tripudio, e brividi, dappertutto, che dureranno a vita...


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