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Carlo Nesti: "Torino-Bianchi, ecco ragioni e torti"

di Raffaella Bon


Su una cosa non ci sono dubbi: Bianchi ha espresso un concetto sacrosanto. Come il ragno non può, a ogni colpo di vento, tessere da capo la sua tela, così non ha senso, ogni 6-12 mesi, ricostruire dalla fondamenta il Toro. Ma il nodo della questione è un altro: è autorizzato ad affermarlo un giornalista o un tifoso, che paga il biglietto, ma non il capitano della squadra, dopo poche settimane di campionato. Le critiche devono rimanere dentro lo spogliatoio, per una ragione diplomatica e strategica. Lanciare un grido d'allarme, già ora, significa rischiare di essere pericolosamente contagiosi, e trasmettere lo sconforto nei compagni.


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