Caro Toro, un solo augurio: che tu sia rispettato come meriti
Fonte: Elena Rossin
Anno nuovo, vita nuova. Sarebbe proprio bello, caro Toro, se si verificasse perché, diciamolo francamente, negli ultimi sei mesi dopo il girone di ritorno dello scorso campionato, quando avevi fatto passi avanti verso il tanto agognato salto di qualità, la rotta è stata invertita e sei ripiombato in quel mondo di mezzo grigio e anonimo dove le brutte prestazioni rimangono più impresse nella memoria che quelle belle, assai poche per la verità.
Tu non hai colpa di nulla, chi ti segue e ti ama lo sa. Sono gli altri che ti trascinano in questo mondo di mezzo impedendoti di emergere e librarti verso una realtà che ti sarebbe consona. Senza fare voli pindarici e restando con i piedi per terra, caro Toro, meriteresti di essere fra le squadre che accedono all’Europa League e che dicono la loro nel nostro campionato. Purtroppo, però, al massimo ti fanno e ci fanno arrivare a un passo da questi traguardi e poi la meta si allontana, quasi fosse un miraggio nel deserto che all’improvviso si dissolve.
Per questo 2020, quindi, l’augurio è, caro Toro, che tu sia rispettato come meriti. A qualcuno potrebbe sembrare un augurio piccolo, modesto, non alla tua altezza e, invece, non è così. E’ un augurio immenso e sincero perché il rispetto è il più grande dei sentimenti e degli atteggiamenti che si possano avere nei tuoi confronti poiché senza il rispetto non c’è nulla e nulla è vero. Al 2020 è doveroso chiedere anche che i tuoi tifosi si ritrovino tutti in te e che non ci sia più chi dice di essere più tuo tifoso di un altro in quanto l’unica differenza e divisione che ci può essere è: fra chi ti rispetta e chi non lo fa. BUON 2020, caro Toro.