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Cerci si presenta: "Volevo fortemente l'Atletico. E' un sogno essere qui"

di Lorenzo Buconi

Nella conferenza stampa di presentazione, Alessio Cerci ha parlato della sua nuova avventura con la maglia dell'Atletico Madrid (vestirà la numero 22), del Torino e della Nazionale. Ecco le sue parole riprese da TuttoMercatoWeb.com: "Sono arrivato all'ultimo giorno di mercato, volevo fortemente questa squadra e volevo diventare un giocatore dell'Atletico Madrid. È sempre stato il mio sogno giocare in un club così. Le impressioni sono sicuramente positive, c'è un gruppo straordinario e un grande allenatore. Affronto questa avventura con l'entusiasmo e la forza giusta".

Sul ruolo nei moduli di Simeone e sulla Nazionale - "Comincio dalla fine: non sono deluso per la mancata chiamata perché lo sapevo non avendo fatto partite con il Torino, ma avrò tempo di riconquistare la Nazionale con l'Atletico. Io posso ricoprire vari ruoli in attacco, ma preferisco giocare esterno alto offensivo destro".

Sulla pressione di vestire la maglia dei campioni di Spagna e dei vicecampioni d'Europa - "Sicuramente quando si approda a una squadra così forte ci sono sempre grandi pressioni, sono in un top club ed è normale. L'importante però è fare sempre il massimo perché questa pressione non mi condizioni, sono in un club che gioca competizioni importanti".

Più uomo gol o uomo assist? - "Mi riesce bene fare entrambe le cose, soprattutto nelle ultime stagioni. Per me è importante fare bene, giocare bene ed essere me stesso. Se lo farò arriveranno sia gol che assist".

L'anno scorso l'Atletico ha conseguito risultati importanti, che obiettivi avrà per il futuro? - "La scorsa stagione ho seguito con passione il cammino dell'Atletico, la squadra deve giocare partita dopo partita e non ci poniamo obiettivi: siamo una squadra forte e ce la metteremo tutta per fare bene sia in Champions League che in Liga".

La Liga è differente rispetto ad altri campionati, le sue qualità sono più adatte a un calcio più tecnico? - "Secondo me sì perché nella Liga si gioca di più la palla, a me piace giocare palla al piede ma poi sarà il campo a dirlo".

Sul modulo difensivo di Simeone - "Nel Torino noi eravamo una squadra molto compatta, gli attaccanti difendevano molto e quindi ho imparato molto. Nel calcio si attacca e si difende tutti quanti e l'esperienza al Torino in questo senso mi è servita molto".

Sulla tifoseria molto calda - "Ne ho sentito parlare, so che i tifosi dell'Atletico hanno il fuoco dentro. Per me è il massimo, io vivo di queste cose, quando faccio una giocata e il tifo si infiamma. Voglio fare bene e farli divertire".