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Cerci: “Un mio gol a Firenze e l’Europa League sarebbero il massimo”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

L’esterno dice che sarebbe dispiaciuto se la squadra non centrasse l’obiettivo perché ormai è a un passo dall’Europa e Cerci crede che sia meritato arrivarci e lui vuole raggiungere questo obiettivo.

 

Il traguardo è ancora da tagliare, ma siete padroni del vostro destino, non è poco?

“Esatto, siamo padroni del nostro destino perché abbiamo a disposizione novanta minuti con la Fiorentina e se vinciamo matematicamente saremo in Europa League e questo lo dice la classifica. E’ un peccato perché magari avremmo potuto festeggiare davanti ai nostri tifosi, l’atmosfera oggi era delle migliori e anche in campo la partita si era messa a nostro favore, poi è subentrata un po’ d’ansia e non abbiamo gestito bene il vantaggio”.

 

Lei è caduto in area, ma l’arbitro non ha fischiato il rigore e pochi secondi dopo è stato espulso Immobile. Due episodi cruciali?

“Non ho visto se su di me c’era rigore o meno, ho solo sentito tirare la maglia e sono caduto. L’arbitro non si è sentito di fischiare il rigore. Sull’espulsione di Ciro non so, perché a volte danno l’ammonizione e altre volte no quando giudicano che ci sia simulazione. L’arbitro sapeva che Immobile era già stato ammonito e ha fatto un po’ il protagonista perché prima aveva espulso Lucarelli. Dispiace solamente poiché Ciro è un giocatore importante per noi e a Firenze ci tenevamo che ci fosse, però chi subentrerà al suo posto dovrà dare il mille per mille”.

 

Vorrà dire che toccherà a lei segnare a Firenze.

“Sì, speriamo. Un mio gol con l’Europa in tasca sarebbe il massimo del massimo”.

 

Martedì usciranno le pre-convocazioni per il Mondiale, si attende una bella notizia?

“Sono sereno, vediamo quello che succederà”.

 

Lei per essere convocato al Mondiale ha fatto di tutto. E’ anche sereno perché con il Torino ha disputato una stagione straordinaria?

“Sì, sono felice per quello che ho fatto e posso fare ancora molto di più. In alcune partite ho avuto qualche alto e basso, ci sono delle cose che devo migliorare ed essere più continuo, però poi ci sta che nell’arco del campionato tirando sempre la carretta si è stanchi così subentrano dei dolori e di conseguenza ci si rilassa. Ora sto bene e andrò a Firenze per dare il cento per cento perché io voglio andare in Europa”.

 

Oggi ha corso tanto e anche nelle ultime partite si è prodigato in fase di copertura, fisicamente sta molto bene e ci tiene al sesto posto?

“Sinceramente sarei troppo dispiaciuto se questa squadra non raggiungesse l’Europa perché io i compagni li vedo tutti i giorni e so quello che fanno e quanto hanno sofferto quest’anno e quanto ci tengono e per tutto questo se lo meritano veramente. Nessuno all’inizio ci credeva all’Europa League e nessuno avrebbe puntato un euro sul Torino prima della partenza per il ritiro e invece il gruppo ha dimostrato a tutta la città e a tutti i tifosi che la squadra è importante e sarei dispiaciuto se non centrasse questo obiettivo perché ormai, parliamoci chiaro, stiamo a un passo dall’Europa e credo che la meritiamo anche”.

 

L’ultima partita che si disputa a Firenze è un cerchio che si chiude per lei che proprio era partito di li per approdare in granata? Un po’ un segno del distino?

“Sembra proprio il destino, stiamo sereni e lucidi, trascorriamo una settimana tranquilla lavorando con il massimo impegno e andiamo a Firenze a giocarci questa possibilità”.