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Chi è Favio Cabral, il baby talento che piace al Toro e studia dai grandi

di Marcello Ferron
Fonte: Tuttomercatoweb.com

Negli scorsi giorni, il nome del giovane attaccante argentino Favio Cabral è salito alla ribalta delle cronache italiane, poichè diversi club di Serie A avrebbero manifestato interesse nei suoi confronti. Tra questi, oltre a Napoli, Parma, Genoa e Fiorentina, c'è anche il Toro. Ma chi è questo giovanissimo attaccante classe 2001, in forza al Talleres, che ha suscitato l'interesse di tutti?

Cabral è una prima punta molto abile di testa, fondamentale nel quale eccelle grazia anche al suo metro e 87 di altezza. In un articolo di Tuttomercatoweb.com  nel quale si parlava di lui, era riportata una statistica decisamente indicativa in tal senso: Cabral fa sue almeno 9 palle aeree su 10, e la metà di esse sono dirette verso la porta avversaria. Una sua dote, importantissima per un centravanti, è il tempismo, il sapersi trovare sempre al posto giusto nel momento in cui arriva il pallone. Non si sta però parlando soltanto del classico rapace d'area, Cabral sa svariare e dare il suo apporto anche fuori dall'area di rigore; predilige partire dal centro, e sfrutta la propria velocità per puntare i difensori nell'uno contro uno ed arrivare poi alla conclusione, che preferisce tentare con il destro, anche se sa far male anche con il mancino. Le sue statistiche a livello giovanile sono state di altissimo livello: nel 2016 ha realizzato 60 gol in stagione, mentre nel 2018 ha tenuto una media di quasi un gol a partita. Per le sue movenze il paragone che si è speso è stato quello con Luis Suarez, ma oltre al Pistolero, Cabral in alcuni movimenti può ricordare un altro grandissimo attaccante sudamericano del recente passato che ha lasciato ricordi indelebili in Italia, ovvero Hernàn Crespo. 

Chiaramente questi paragoni sono piuttosto prematuri ed anche piuttosto impegnativi, visto che si tratta di due numeri 9 che hanno scritto pagine importantissime di storia del calcio sudamericano, europeo e mondiale. Cabral ha ancora molta strada davanti a sè, ma la base sulla quale lavorare sembra decisamente di qualità: la gara per assicurarselo potrebbe essere partita, ora il Toro dovrà cercare di collocarsi in pole position. 


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