Colantuono, basta intoccabili
Fonte: Francesco Manassero per Leggo
La paura fa novanta. Come i minuti che il Torino avrà lunedì sera per riscattarsi. La paura fa tremare, ma a volte riscopre energie inesplorate e porta a osare l’impossibile. Ha un potere immenso, la paura, che in questi giorni di contestazione tempestosa alla Sisport volteggia come un avvoltoio sulle teste dei calciatori. Non fa distinzioni, la paura. Si è insinuata anche in Colantuono, dopo quattro sconfitte in dodici partite.
Ma la paura è anche coraggio di guardare in faccia la realtà: un’altra sconfitta provocherebbe scenari inesplorati e drammatici. A volte, la paura fa prendere la decisione più difficile. Può dare la forza per cambiare. Si trasforma in rivoluzione. Non la farà Colantuono, ma se c’è un giorno per cambiare qualcosa a caccia di nuovi stimoli questo è il momento.
«Tutti in discussione», il messaggio dell’allenatore alla squadra, dopo la sfuriata di martedì e la contestazione dei tifosi, è partito. Il gruppo ha recepito. Ad eccezione del capo-cannoniere Bianchi, l’unico intoccabile e non solo per i nove gol realizzati, sono tutti in ballottaggio. Turn over, avvicendamento, precari del pallone: il nuovo corso del tecnico di Cinecittà è partito. L’obiettivo è inculcare nella testa dei calciatori «la mentalità giusta per la serie B», anche con metodi drastici. Se il Toro ha bisogno della scintilla, il romano è pronto a provocarla.
Mai come adesso, la differenza tra campo, panchina e tribuna è stata tanto sottile. «In noi scorre sangue caldo, non acqua, rimanere esclusi brucia sempre e dopo si corre sempre di più», la sacrosanta verità di Loviso, che in quanto a tribuna ne sa qualcosa. Rischia Sereni, che nonostante il cognome che porta, è tutto fuorchè tranquillo: Calderoni scalpita. Rischia Di Michele, che dopo l’espulsione contro il Padova da un mese e mezzo è l’ombra di se stesso. Leon, ieri provato al suo posto, scalpita. Rischia Loviso, che sente il fiato di Gorobsov sul collo.
Rischia Ogbonna, che da quando è entrato ha rotto l’alchimia Loria-Pratali. Rischia Rubin, l’eterno incompiuto: c’è Pisano. Rischia anche Colantuono, che se non batte i salentini finisce sulla graticola prima del doppio impegno in trasferta a Piacenza e Cesena. Un passo alla volta, come predica Cairo. Comunque vada, è un novembre di fuoco.