Con Novellino...
Oggi partono i play-off di serie B e di fronte si troveranno Torino-Sassuolo e Cittadella-Brescia. Di questi spareggi, ma anche di quello per non retrocedere parliamo con Walter Novellino, che ha guidato la Reggina nella prima parte di stagione.
Si aspettava questa chiusura per il campionato cadetto?
"Alla lunga Cesena e Lecce hanno meritato. Credo che abbia fatto una grandissima rincorsa anche il Brescia, ma è stato sfortunato ad incontrare all'ultimo una squadra in lotta per la salvezza come il Padova. Direi che ai play-off ci siano le quattro squadre che dovevano esserci e che hanno giocato meglio".
Per i play-out invece?
"Triestina e Padova sono due squadre che mi stanno simpatiche. Il Padova era partito alla grande, si pensava potesse lottare per la vittoria finale, ma io dico sempre che nel campionato di B non serve fretta, anche partendo male alla fine si possono raggiungere gli obiettivi. E' una sfida fra due allenatori che mi stanno simpatici anche loro e speriamo vinca il migliore".
Come il Padova erano partiti Frosinone e Ancona che si sono salvate all'ultima giornata
"Sì, ci sono squadre partite come loro, ma alla lunga prevalgono i valori maggiori e la condizione fisica".
Se fosse rimasto lei avrebbe potuto raggiungere i play-off con la Reggina o qualcosa proprio non ha funzionato con la campagna acquisti?
"Io sono convinto che alla fine avremmo raggiunto il traguardo, bastava avere un po' pazienza e non fretta. Il presidente si è preso le colpe, ma io sono convinto che siano di tutti e non credo si possa cambiare alla nona giornata Novellino se si pensa di fare un progetto con Novellino. Erano state fatte delle scelte azzeccatissime come Brienza, come lo stesso Pagano e Rizzato. Serviva solo un po' di pazienza perché a gennaio la squadra si poteva sistemare un po' dietro, reparto dove secondo me c'era qualche carenza, e l'obiettivo si raggiungeva".
L'ambiente tranquillo, secondo lei, paga? Il Cittadella ha fatto un grande risultato, mentre Reggina e anche Torino non hanno centrato l'obiettivo
"Il Torino a gennaio ha cambiato molto e raggiunto i play-off. Ci si aspettava un campionato diverso, ma al di là di questo credo che la squadra che mi ha sorpreso più di tutti è proprio il Cittadella. La serenità paga, ma pagano anche le scelte di mercato perché non sempre con i nomi si può vincere".
Di Michele, ad esempio, è stato la fortuna del Lecce e la sfortuna del Torino
"E' un grande giocatore che va capito e aiutato. Torino è un ambiente particolare e l'importante è che si sia trovato bene a Lecce perché è un giocatore bravo".
Fra Brescia e Cittadella stanno meglio i secondi visto quanto successo domenica?
"Io non parlerei di fallimento del Brescia, ma di sfortuna dovuta anche ad un calendario diverso. Non dimentichiamo che Iachini, comunque, ha preso una squadra in posizione di classifica non troppo alta e l'ha riportata in su. Anche loro a gennaio hanno cambiato molto, ma devo dire che bisogna stare attenti al Cittadella".
Su chi punterebbe come finalista?
"Al momento non saprei".
Per i play-out invece?
"A Padova c'è il direttore sportivo che conosco bene perché è stato un mio giocatore, mentre nella Triestina conosco bene l'allenatore. Spero che vinca il migliore".
Per il suo futuro, invece, cosa c'è?
"Devo scegliere una squadra dove c'è un programma serio e non farmi prendere dalla voglia di rientrare perché in quindici anni ho vinto tutto e negli ultimi due anni ho sbagliato tutto. Vorrei non sbagliare".
Può esserci l'estero?
"Ci sono tante squadre".