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Coni, Malagò attacca il Governo per il DPCM: "Provvedimento devastante per i giovani"

di Marina Beccuti

Oggi è stato organizzato un vertice straordinario del Coni, indetto dal presidente del consiglio Giuseppe Conte insieme al ministro dello sport Vincenzo Spadafora, che come già scritto, ha causato parecchie polemiche. Dopo Gravina e Petrucci, che non sono stati invitati, ha commentato la situazione anche il presidente del CONI Giovanni Malagò.

"Ho ringraziato il presidente e i ministri per il tempo dedicato al mondo dello sport, una riunione di un’ora e 40 minuti. Ma c’erano persone rispettabilissime che rappresentavano interessi molto diversi fra loro. Mi sono trovato, lo dico affettuosamente, in difficoltà di fronte a una specie di minestrone. Sulla riforma dello sport mi faccio una domanda, è pensabile oggi salvaguardare la figura del lavoratore sportivo dentro una società sportiva quando questa ha chiuso o rischia di chiudere? Se questa situazione la affronti quando il mare è in tempesta, tutto questo rappresenta un esercizio al limite dell’autolesionismo".

Sul DPCM Malagò è stato ancora più duro: "Ci ha lasciati molto male. La maggior parte degli sport sono coinvolti perché si svolgono in palestra e nelle piscine. È stato calato dall’alto anche perché i dati certificavano che i compiti a casa erano stati fatti bene come dicono tutti i verbali dei controlli. Chi ha investito in questi giorni sulla sicurezza rispettando le regole, ha visto il suo impegno vanificarsi. La cosa peggiore sta nella comunicazione: si erano create delle aspettative che sono state rimaste deluse. Il provvedimento è devastante per la generazione fra i 10 e i 14 anni. E ha criticato le modalità dell’incontro organizzato dal premier Conte e dal ministro Spadafora con il mondo dello sport sul tema delle chiusure".


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