.

Contro il Padova dentro o fuori

di Marina Beccuti
Fonte: Massimo De Marzi per www.carlonesti.it

Il quinto pari nelle ultime sei giornate, soprattutto l’ennesima occasione persa, costano al Toro il sesto posto. L’1-1 di Empoli testimonia perfettamente i limiti di una squadra incapace di vincere quando serve e quando le circostanze le avevano consentito di mettere la gara sui binari migliori. Contro un avversario che più dei granata aveva l’obbligo di vincere, essendo due punti indietro in classifica, non è bastato andare in vantaggio dopo duecento secondi con la rete del ritrovato Iunco, poi la squadra di lerda si è solo difesa, fino a subire l’inevitabile pareggio di Valdifiori in avvio di ripresa, venendo salvata più volte sia prima che dopo da un grande Rubinho.

Per fortuna del Toro dalla giostra del gol di Padova è uscito sconfitto il Livorno, altrimenti la prospettiva playoff si sarebbe arenata già a novanta minuti dal termine, essendo impensabile che i labronici avrebbero poi vanificato tutto contro il Frosinone già retrocesso. Ha vinto il Padova, con un rigore calciato magistralmente da(l granata mancato) Italiano nel recupero, un 3-2 che consente ai veneti di coronare una incredibile rimonta, agganciando il sesto posto e salendo sull’ultimo treno per la post season. Il Toro però avrà ancora la possibilità di cambiare l’esito delle cose, battendo gli avversari nel confronto diretto di domenica prossima, ma questo Toro incapace di vincere le gare che contano, saprà riuscirci in una sfida senza domani?

Da quando Dal canto ha preso la guida del Padova, la squadra non ha più perso, risalendo dai bassifondi in zona playoff, il Toro del Lerda bis non perde da nove turni ma ha vinto appena quattro volte, buttando via punti preziosi a Modena e in casa contro il Piacenza. Ad Empoli ha tirato tre volte nello specchio della porta in 95 minuti, chiamando il portiere avversario alla prima parata degna di questo nome nel recupero con Sgrigna. Contro un Paodova galvanizzato a mille, che gioca bene e ha un grande cuore, ci vorrà il miglior Toro della stagione, che non si faccia condizionare dalla paura e dalle incertezze, che sappia giocare con intelligenza, che se troverà il vantaggio non smetta di giocare come è capitato venerdì.

Con la rosa a disposizione, soprattutto dopo gli acquisti fatti a gennaio, a novanta minuti dalla fine il Toro avrebbe dovuto trovarsi dalle parti di Novara e Varese, a battagliare per il terzo posto, non a dover inseguire col fiatone il sesto, visto che ormai anche la Reggina è diventata irraggiungibile (dopo lo scontato 0-0 con l’Ascoli). Cairo ha tante responsabilità per quello che non ha fatto negli ultimi anni, ma se il Toro mancherà anche lì’obiettivo minimo della post season i primi responsabili saranno i giocatori e chi li ha allenati, non assemblando mai una squadra vera e non dando un gioco e un’anima ad un gruppo che avrebbe avuto tutto per fare un campionato migliore.

In una B così mediocre, c’è ancora la possibilità di rimediare e di andarsi a giocare la promozione nei playoff, pur entrando dalla porta di servizio, ma contro il Padova guai se si rivedrà il Toro tremebondo di Empoli e di altre esibizioni. Davanti alla Maratona ci vuole un Toro da battaglia, che sputi l’anima e se la giochi fino al triplice fischio. Sapendo di avere un solo risultato a disposizione.


Altre notizie
PUBBLICITÀ