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Coppola: "Vorrei restare al Torino"

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Il suo contratto è in scadenza, quale sarà il suo futuro?
“Il mio auspicio è che la partita con il Catania sia stata bene augurante per far capire a tutti che io da giocatore posso ancora dare tanto e mi auguro che il presidente raccolga questa mia partita e che poi ci s’incontri e si possa continuare questo rapporto. Da parte mia e anche della società non ci sono mai stati dubbi, ma era ovvio che ci fosse bisogno di una verifica, e di questo me ne rendo conto. Al di là dei ritmi e della posta in palio, dovevo capire delle sensazioni fisiche ed emozionali e credo di averle superate per quello che è contata la partita e per me era molto importante e vedremo per il futuro”.

Lei quindi vuole restare al Torino.
“Sì, sì. Anche la società comunque mi ha sempre manifestato questo, ovviamente poi ci sono tante vicende e situazioni che dovranno essere calcolate da parte della dirigenza, una volta verificato tutto mi chiameranno sicuramente”.

Un po’ di tempo fa aveva detto che poteva anche dedicarsi a fare il papà, oggi invece ha capito che può continuare a essere un calciatore?
“Mah fare il papà, per me era importante vedere se fisicamente come stavo e in questi mesi il ginocchio è andato sempre meglio e anche fisicamente mi sono sentito sempre meglio e in qualsiasi situazione mi sentivo pronto a sostituire Gillet e ciò mi ha dato conforto. La partita di ieri sera mi ha confortato ancora di più. Ripeto, la tensione pre-partita, le emozioni e tutte le situazioni che vivevo quando ero titolare le ho rivissute e le ho percepite e mi hanno dato sicuramente conforto”.

Prima della partita ha detto a Di Cesare di stare attento e di non passarle intorno?
“No, no, assolutamente. Ci siano detti solo che dovevamo fare bella figura davanti al nostro pubblico e di dare il massimo e che se avesse passato la palla indietro, l’avrei calciata in tribuna (ride, ndr)”.

Lei è molto importante all’interno dello spogliatoio per il gruppo. In questi giorni c’era un’aria diversa poiché Bianchi si apprestava a disputare l’ultima partita in granata?
“Lui vive di calcio con una buona intensità per cui non potersi sentire protagonista in mezzo al campo l’ha un tantino reso più triste, ma nemmeno più di tanto perché fondamentalmente lui con noi è sempre stato lo stesso Rolly tirando il gruppo in allenamento, cercando di conquistarsi una maglia da titolare durante la settimana, tutte quelle cose che poi spronano gli altri a dare sempre il massimo poiché era sempre un esempio positivo. E’ ovvio che in lui un velo di tristezza ci sia perché vive di calcio e in quest’ambiente si è calato veramente alla grande e l’hanno dimostrato i cori dei tifosi ogni domenica e in particolare quelli di ieri sera. Da compagno di squadra e da amico gli auguro ancora tante tante soddisfazioni”.

 

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