Coronavirus, Cdm ha approvato il decreto con multe fino a 3000 € e sanzioni più dure per chi trasgredisce
Fonte: Rai e Governo
Il Consiglio dei ministri ha approvato, a quanto si apprende si legge sul sito dell'Ansa, il decreto legge che introduce sanzioni più dure per chi viola le norme anti contagio da Coronavirus e uniforma il quadro normativo.
Il premier Conte in conferenza stampa, in diretta Facebook con i giornalisti collegati anche in streaming, ha spiegato il nuovo decreto varato dal Consiglio dei Ministri questo pomeriggio. Per quanto riguarda le multe sono previste da 400 a 3000 euro per violazioni, ha detto Conte.
"Il Dpcm è uno strumento flessibile che ci consente di dosare le misure di contenimento del rischio in funzione della diffusione del contagio" dice il premier Conte. "A livello sanzionatorio - aggiunge - abbiamo introdotto una multa: il pagamento che va da 400 euro a 3000 euro. D'ora in poi ci sarà una sanzione pecuniaria. Sono soddisfatto e orgoglioso della reazione degli italiani nel rispettare le prescrizioni. La stragrande maggioranza dei cittadini si sta conformando alle nuove regole. Ciascuno deve fare la propria parte per affrontare l'emergenza per uscire quanto prima da questa fase", osserva Conte.
“Decidere di chiudere interi comparti individuando di punto in bianco quali sono le attività essenziali e non essenziali è una operazione complicatissima. L'Italia non ha mai affrontato problematiche di questo tipo". Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. "Stiamo facendo degli aggiustamenti -ha aggiunto il premier- è una cosa complicata, perché le filiere produttive sono molto integrate".
Garantita la filiera alimentare e il rifornimento carburante
"Posso garantire che la filiera alimentare sarà assolutamente garantita e che sarà assicurato anche il rifornimento del carburante", ha specificato Conte.
Poi il premier ha aggiunto: "Abbiamo deliberato l'adozione di un decreto legge che riordina la disciplina anche dei provvedimenti che stiamo adottando in questa fase emergenziale. Il nostro assetto non prevedeva un'emergenza di questo tipo". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa. "Con questo decreto legge abbiamo regolamentato più puntualmente e in modo più trasparente i rapporti tra l'attività del governo e del parlamento. Prevediamo che ogni iniziativa venga trasmessa ai presidenti delle camere e che io vada a riferire ogni 15 giorni".
Falso che misure siano prorogate fino luglio
"Si è creata discussione sul fatto che l'emergenza sarebbe stata prorogata fino al 31 luglio 2020: nulla di vero, assolutamente no. A fine gennaio abbiamo deliberato lo stato di emergenza nazionale, un attimo dopo che l'Oms ha decretato l'emergenza un'epidemia globale. L'emergenza è stata dichiarata fino al 31 luglio. Non significa che le misure restrittive saranno prorogate fino al 31 luglio".
Confidiamo di rimuovere restrizioni molto prima di 31 luglio
"Ripeto e ci tengo a chiarirlo: la data del 31 luglio non è la data delle attuali misure restrittive confidiamo di rimuoverle molto prima. Quella data é la data astratta prevista fin da gennaio". Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa.
Il Paese non può permettersi scioperi
"Mi auguro non ci siano scioperi di sorta, in questa fase il paese non se lo può permettere, vale anche per i fornitori di carburanti. Confido che gli annunci possano rientrare per garantire a tutta la comunità nazionale l'approvigionamento di tutti i servizi essenziali". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, al termine del Cdm durante una conferenza stampa. "Posso garantire - ha aggiunto - che sarà assicurata la filiera alimentare e il rifornimento del carburante"
Noi cornice, Regioni possono adottare misure ulteriori
"La disciplina di cornice - aggiunge il premier - ce la riserviamo noi come governo, ma lasciamo la possibilità alle regioni di fronte a specifiche situazioni, la possibilità di adottare anche misure ulteriori".
Per vedere la conferenza stampa del presidente del consiglio Giuseppe Conte cliccare sul seguente link:
http://www.governo.it/it/articolo/consiglio-dei-ministri-n-38/14368