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Federsupporter: “Le proposte dei club sugli stadi sono irragionevoli e incostituzionali”

di Marina Beccuti

Con una sensibilità ed una tempestività unica, i vertici delle Istituzioni calcistiche sportive hanno sollecitato, con una Lettera Aperta, il Governo, a nome dei Club che “non possono più aspettare”, ad adottare, con urgenza, interventi per favorire la costruzione di impianti sportivi, unica soluzione ritenuta adeguata per uscire dalla situazione di dissesto in cui versa il sistema calcio.

Le misure richieste si presentano irragionevoli e palesemente incostituzionali, ma, soprattutto, al di fuori di ogni logica sociale ed economica, specie in un momento come l’attuale.

Federsupporter ha ritenuto, utilizzando lo stesso format della “supplica” rivolta al Governo, di indirizzare agli stessi Organi governativi, anch’essa una Lettera Aperta, così da far sentire la voce di coloro, sempre ignorati, che sono, oltreché appassionati sostenitori, i finanziatori, diretti ed indiretti, del mondo del calcio.

Federsupporter non poteva non replicare , nella stessa giornata del 19 dicembre 2020 e con lo stesso format, alla lettera Aperta al Governo diretta dalla FIGC, dal CONI e dalla Lega Serie A.

Infatti, in un momento come l’attuale, nel quale sono in gioco aspetti costituzionali, di democrazia, sociali, economici e di sopravvivenza industriale del Paese, il sistema calcio ha, ancora una volta, dimostrato la sua “autonomia” dimostrandosi una “monade avulsa dalla realtà “ ( cfr. www.federsupporter.it, 4 settembre 2020).

Le istanze sottoposte, con la lettera del 19 corrente, all’attuale Governo sono incentrate nell’unica ancora di salvezza del calcio che “ rischia il fallimento a causa dell’immobilismo e della burocrazia..”: cioè la costruzione di nuovi impianti sportivi per rendere fruibili “ le case per i nostri tifosi (che )non sono più accoglienti e ( che) necessitano di un rinnovamento profondo non più procrastinabile”.

Si invoca, cioè, l’intervento, non tanto per i singoli Club, quanto per l’economia del Paese (!) e per i tifosi.

Quei tifosi ai quali i club hanno imposto:

una tessera, illegittimamente, contenuta in una revolging card di emissione bancaria, che, dopo una lunga battaglia di Federsupporter, è stata trasformata in fidelity card;

un Daspo collettivo, dichiarato, poi, anticostituzionale ed illegittimo dalla Cassazione;

clausole vessatorie nei contratti di abbonamento, dichiarate, recentemente, illegittime dall’AGCM, grazie all’impegno di Federsupporter e del Movimento Consumatori;

l’accoglimento di voucher a fronte di abbonamenti e ticket per le partite non disputate, voucher che non prevedono rimborsi cash, con conseguente indebito arricchimento dei club;

un più che probabile prossimo aumento dei costi per la visibilità delle partite in TV, conseguente all’intervento di Fondi di Investimento nella distribuzione dei diritti TV, con relativo frazionamento di pacchetti, come già avvenuto con AMAZON ( “ .. suoi i diritti tv in esclusiva delle 16 migliori gara del mercoledì e la Supercoppa UEFA”- così Il Messaggero, 19 dicembre 2020).

E per rendere “più accoglienti” per i tifosi gli stadi, si richiede al Governo da parte delle Istituzioni firmatarie della lettera, a nome dei club che “ non possono più aspettare” ( sulla scia della negativa iniziativa di Tor di Valle), una serie di interventi in tema di “ processo autorizzativo, di “ ruoli e responsabilità”, di “ sostenibilità del progetto”; in particolare ed a titolo esemplificativo :

interventi di semplificazione dell’iter autorizzativo, in particolare “ con esclusione dell’elemento soggettivo di colpa e dolo in capo al realizzatore in sede di eventuali processi penali/civili/amministrativi..”;

“l’esclusione della responsabilità erariale per amministratori pubblici qualora l’analisi costi-benefici presentata dai soggetti proponenti evidenzi i vantaggi economico e sociali dell’intervento”;

“disincentivi e sanzioni per denunce penali contro l’iter che siano meramente calunniose e strumentali”;

“agevolazioni fiscali( es. credito d’imposta)…”

Ed in tutta questa serie di richieste, palesemente incostituzionali, neppure una parola sui pur necessari interventi finanziari da parte degli attuali proprietari dei club, principali colpevoli del dissesto del sistema.

In questo panorama, non vengono citati quei club virtuosi che, senza interventi di stravolgimento costituzionale e di iniqua disparità di trattamento, hanno già realizzato o stanno realizzando gli impianti sportivi per le loro squadre, secondo logiche imprenditoriali.

A fronte di questo, che ritengo un clamoroso autogol del mondo del calcio al quale ha, purtroppo, partecipato “colpevolmente” il CONI, non viene neppure ipotizzato un piano di risanamento, quale quello proposto da Federsupporter ( cfr. www.federsupporter.it, 1° dicembre 2020), ma che si sottopone all’attenzione dell’Illustrissimo Presidente e degli illustrissimi Ministri in indirizzo, quale controaltare alla inaccettabile, sia socialmente sia economicamente, proposta del mondo del calcio:

Un Piano cioè a medio termine  che coinvolga componenti private e pubbliche, Istituzionali nazionali e sportive, con le rispettive competenze e responsabilità, nella ricostruzione di un settore, ora universalmente riconosciuto fallito, strategico per la nostra economia, in presenza della  complessiva filiera imprenditoriale che attiva, direttamente e indirettamente.

consolidamento dell’indebitamento a breve con il sistema bancario, con rientro in 5 anni ad un tasso di interesse in linea con il tasso dei titoli pubblici;

congelamento degli oneri fiscali  esistenti al 30. 06.2020 relativi agli emolumenti dei dipendenti , con pagamento nell’arco di 5 anni, franco interessi;

rafforzamento patrimoniale da parte degli attuali azionisti di riferimento, sia sotto forma di aumento di capitale, sia con l’emissione di prestiti obbligazionari convertibili a condizioni di particolare favore per i risparmiatori;

introduzione del “salary cap” che preveda un costo totale  del lavoro in una percentuale non superiore  all’80%  del valore della produzione , al netto delle plusvalenze da cessione calciatori;

 garanzia statale sull’indebitamento per investimenti in impianti sportivi, su aree pubbliche,  sia di nuova costruzione sia di ristrutturazione;

tracciamento presso la FIGC dei flussi finanziari nelle operazioni di acquisto/cessione di calciatori non italiani;

istituzione presso la FIGC di una “borsa valori” dei cartellini dei giocatori che costituisca un riferimento oggettivo nelle operazioni di market trading  e che impedisca il “valzer” delle plusvalenze fittizie.

Nella speranza che la Proposta sopra riportata possa essere, quantomeno, letta, come serio apporto da parte dei tifosi, specie in un momento drammatico come quello che il Paese sta tragicamente vivendo, e, nel dichiararsi a disposizione per ulteriori eventuali approfondimenti, si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

Il Presidente

Alfredo Parisi


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