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Figc, Gravina: "Italia? Può succedere di tutto. Stadi aperti? Con gradualità"

di Marina Beccuti

Il presidente della Figc Gabriele Gravina vola basso sulla vittoria dell'Italia a Euro2020, ma il sogno c'è. "La risposta è la stessa della vigilia, quando dissi che il sogno era arrivare a Wembley con un progetto entusiasmante. Mi sembra che l'obiettivo sia stato centrato, adesso può succedere di tutto. Dobbiamo continuare su questa strada e con questo entusiasmo e spirito di gruppo che contamina tutto il nostro Paese", ha detto il presidente federale a margine della presentazione di Gianluca Rocchi come nuovo designatore CAN.

Ma c'è anche il problema degli stadi, la Lega di serie A li vuole aperti al cento per cento per l'inizio del campionato, altrimenti c'è addirittura il rischio di uno sciopero.

"L'allarme l'ha lanciato la Lega di A, un allarme legittimo, probabilmente andava valutato e calibrato un po' meglio, ma non entro nel merito delle loro valutazioni. C'è un confronto continuo e costante con gli organi di governo, stiamo lavorando per far sì che si arrivi con la massima tranquillità alla riapertura completa degli stadi. Questo è un processo che richiede comunque grande riflessione e soprattutto conoscenza di alcune dinamiche. Bisogna stare attenti a non correre il rischio di partire subito al 100% per poi dover richiudere tutto dopo una settimana. E' indispensabile avere il pubblico negli stadi, e stiamo lavorando per partire con percentuali molto alte, ma il processo deve andare avanti con gradualità. Non bisogna perdere di vista il primo obiettivo, ovvero quello di saper conciliare con grande senso di responsabilità i nostri interessi economici con la tutela della salute dei nostri tifosi, altrimenti corriamo il rischio di chiudere gli stadi ancora per un altro anno".


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