Filadelfia, proposta di deliberazione popolare
Fonte: CCTC
Venerdì 19 febbraio, alle ore 12.00 – presso l’URP (Ufficio relazioni con il Pubblico) del Comune di Torino - è stata presentata una proposta di deliberazione di iniziativa popolare relativa alla modifica delle superfici commerciali disponibili nell’area Filadelfia, a seguito della ricostruzione dello Stadio Filadelfia.
Detta proposta è volta a richiedere all’amministrazione comunale di ridurre il massimo della superficie commerciale dagli attuali 4.000, ai proposti 1.500 più 750 di dipendenze; rientrando nei parametri proposti dalle Associazioni dei tifosi nel corso dei lavori del Tavolo per il Filadelfia.
La proposta è stata sottoscritta dai dieci tifosi e, una volta che venisse accolta dall’Amministrazione, dovrà essere sostenuta dalle firme di altri 1.500 cittadini torinesi. Nei tempi dovuti, le Associazioni dei tifosi presenti al tavolo, il gruppo “pulitori del Fila” e i sottoscrittori della proposta si premureranno di rendere noti i modi di raccolta delle firme di sostegno.
Fin da oggi si ringraziano tutti i tifosi granata che sinora si sono impegnati e continueranno a battersi per il Filadelfia e per il sostegno alla costituenda “Fondazione Filadelfia” che avrà il compito di ricostruire e gestire lo Stadio.
Sarà possibile consultare informazioni integrative, testo della deliberazione e modulo di presentazione della stessa sul sito www.cctoroclubs.it e sul gruppo di fb…
Curva Maratona
Curva Primavera
Memoria Storica Granata
CDG
Circolo Soci
CCTC
Rivogliamo lo Stadio Filadelfia
Gruppo Pulitori del Fila
CITTÀ DI TORINO
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
(proposta dei cittadini titolari dei diritti di partecipazione ai sensi dell’art. 16 dello Statuto della
Città)
I sottoscritti cittadini propongono al Consiglio Comunale di adottare la seguente deliberazione a
parziale modifica della Delibera del Consiglio comunale n. 115 (2007 04626/009) del 12/11/2007
di pari oggetto.
OGGETTO: VARIANTE PARZIALE N. 158 AL P.R.G., AI SENSI DELL'ART. 17,
COMMA 7 DELLA L.U.R., CONCERNENTE GLI AMBITI 12.29 FILADELFIA/12.14
DOGANA (PARTE) - 12R VALENTINO - 16N PODGORA - ADOZIONE.
Premesso che:
1. La delibera del Consiglio Comunale n. 115 del 12/11/2007 a cui si fa riferimento era stata
proposta dalla Giunta Comunale in data 10 luglio 2007 e con essa si dava seguito all’accordo
auspicato da numerosi cittadini anche a seguito di specifica petizione, che prevedeva i reciproci
"scambi" di aree destinate alla concentrazione dell'edificato con aree a servizi pubblici e viceversa,
di una parte dell’area concernente l’ambito 12.29 Filadelfia agli ambiti 12R Valentino e 16N
Pogdora, con cui si ponevano i presupposti per cui “l'area corrispondente all'Ambito "12.29
Filadelfia" si rendesse così totalmente disponibile per conservare il ricordo del glorioso passato
della squadra del Toro attraverso la realizzazione di un nuovo impianto sportivo che possa
ricostruire "filologicamente" lo stadio, conservando la posizione dello storico campo e del campo di
allenamento ed assicurando il recupero delle residue emergenze architettoniche”.
2. All’epoca dell’approvazione di detta Deliberazione , era stato già da tempo istituito un ‘tavolo di
lavoro’, presieduto dall’Assessorato allo Sport del Comune di Torino, al quale partecipavano molti
soggetti, tra cui rappresentanti del Torino FC, della Circoscrizione 9, di alcune sigle riconducibili in
qualche modo al passato granata ed di alcune associazioni di tifosi, convocate dall’Amministrazione
al fine di condividere le scelte in merito ai principi da rispettare nel processo che avrebbe dovuto
portare alla ricostruzione del glorioso ex Campo Filadelfia, demolito ormai 12 anni fa e che ancor
oggi rappresenta per molti cittadini, prima che tifosi, una ferita che si potrà parzialmente
rimarginare soltanto nel momento in cui verrà ridonato alla Città ciò che si poteva considerare un
importante luogo con funzioni aggregative e sociali, oltre che di memoria di una squadra, il Grande
Torino, che ha rappresentato la Città stessa e la Nazione intera, in un momento estremamente
delicato della nostra storia, come quello dell’immediato dopoguerra, prima ancora che la naturale
sede degli allenamenti della prima squadra e delle partite ufficiali di alcune squadre giovanili.
Tra i più importanti obiettivi prefissati dai partecipanti al tavolo vi era, in quel periodo, il procedere
a stilare uno Statuto condiviso di una Fondazione a compartecipazione pubblica, che avrebbe
ottenuto il conferimento del diritto di superficie dell’area dalla Città, al fine di mettere in atto i
procedimenti necessari per operare l’auspicata ricostruzione.
Tuttavia, nonostante non fosse ancora stato approntato né lo Statuto in questione, per altro
approvato tre mesi più tardi, né fosse stata costituita la Fondazione stessa, né ovviamente esistendo
un progetto di ricostruzione con relativo prospetto dei costi di costruzione della struttura, costi di
gestione e ricavi della stessa, la proposta di deliberazione dell’Assessore Viano, prevedeva oltre a
quanto riassunto al punto 1, quanto segue.
”Per garantire la sostenibilità economica della gestione della nuova struttura sportiva, si rende
necessario dotare l'impianto di ulteriori attività di complemento, commerciali e di servizio. Le varie
attività di supporto a quelle sportive, già previste nella scheda normativa dell'Ambito 12.29 vigente,
vengono, pertanto, implementate di una quota da dedicare ad attività commerciali connesse a quelle
sportivo/calcistiche comprensive di esercizi pubblici/ristorazione, per un massimo di mq. 4.000 di
superficie, nonché da un'attività di foresteria con un massimo di 30 posti letto. Per dette attività da
insediare, che potranno localizzarsi unicamente sul lato prospiciente via Giordano Bruno, dovrà
essere garantita un'adeguata dotazione di parcheggi pubblici o ad uso pubblico, ai sensi delle
disposizioni di legge vigenti in materia”.
3. La Circoscrizione 9 aveva, con provvedimento del 19 settembre 2007, espresso parere favorevole
condizionato al fatto che venisse stralciata dalla Variante, la quota da dedicare alle attività
commerciali sul lato prospiciente via Giordano Bruno.
L'osservazione della Circoscrizione non era stata accolta, con la motivazione che “trattandosi di un
progetto estremamente complesso che comporta un rilevante investimento economico, la predetta
quota destinata alle attività commerciali deve ritenersi indispensabile presupposto di fattibilità
dell’intervento stesso”.
4. L’iter che ha portato alla condivisione dei temi affrontati dal sopraccitato “tavolo di lavoro”, è
terminato dopo quasi due anni e mezzo, con l’approvazione dello Statuto della Fondazione da parte
del Consiglio Comunale con apposita Deliberazione del 25 febbraio 2008. Nelle intenzioni, sarebbe
dovuta seguire l’immediata costituzione della stessa e il contestuale inizio della decorrenza del
termine di 12 mesi entro i quali la Fondazione avrebbe dovuto reperire i fondi necessari alla
ricostruzione dell’impianto. Termini di cui era stata negata la richiesta di proroga, effettuata dalla
Circoscrizione 9, nella formulazione di parere favorevole condizionato, alla proposta di
Deliberazione dell’approvazione dello Statuto della Fondazione per la ricostruzione e gestione del
Filadelfia.
La costituzione della Fondazione e contestuale conferimento del diritto di superficie da parte della
Città, è stato bloccato e ancor oggi lo è a, a seguito del successivo riemergere, a metà del 2008, del
problema delle ipoteche giudiziali iscritte sul diritto di superficie dell’area del Filadelfia, in
relazione all’ingente credito vantato dall’Agenzia delle Entrate nei confronti del Torino AC,
dichiarato fallito con sentenza del 17 novembre 2005. Ipoteche iscritte in data antecedente alla
sottoscrizione dell’accordo transattivi, approvato nel nuovo PEC presentato con Deliberazione di
Giunta Comunale del 25 maggio 2006, accordo intercorso tra la Città, la curatela fallimentare del
Torino e gli altri soggetti proponenti il vecchio PEC relativo alle Zone Urbane di Trasformazione
Ambito 12.29 Filadelfia e Ambito 12.14 Dogana (parte), approvato dal Consiglio Comunale il 21
marzo 2005.
Tuttavia a queste ipoteche, già si faceva già espresso riferimento nella Deliberazione di Giunta
Comunale del 4 luglio 2006, che modificava parzialmente la precedente del 25 maggio 2006 e nella
fattispecie:
“Ora, a seguito di una pluralità di interlocuzioni fra le parti interessate (ed in primis con la citata
Curatela) è emerso da un lato che la Curatela fallimentare si è riservata di assumere atti di propria
competenza nei confronti di un soggetto attuatore, avente causa dal Torino Calcio S.P.A, chiedendo
di operare in modo da non prefigurare eventuali effetti liberatori nei confronti di detto soggetto
attuatore, dall’altro che Uniriscossioni, per conto dell’Agenzia delle Entrate, ha proposto
opposizione avverso il provvedimento del Giudice Delegato da questi assunto ai sensi dell’art .67
L.F.”.
Inoltre, il fatto che l’Amministrazione fosse a conoscenza da quasi due anni dell’esistenza delle
ipoteche in questione, lo si evince ancor meglio dal Comunicato Stampa emesso il 4 luglio 2006
dall’ufficio comunale preposto e che qui si riporta integralmente:
”Uniriscossioni, per conto della Agenzia delle Entrate, si è opposta al provvedimento del giudice
fallimentare che era finalizzato a restituire al Comune, libera da ipoteche, l’area dell’impianto
sportivo Filadelfia.
Con una deliberazione approvata stamani dalla Giunta Comunale si è ritenuto quindi opportuno
integrare l’accordo a suo tempo stipulato con la curatela fallimentare prevedendo che, se fosse
necessario da parte della Città liberare l’area di cui sopra dall’ipoteca, il relativo onere fino ad un
limite massimo di 500.000 € sarà a carico della stessa curatela fallimentare. Lo stesso giudice
fallimentare dovrà a breve pronunciarsi sull’opposizione di Uniriscossioni
Il resto di quanto pattuito il 25 maggio resterà invece invariato”.
Infatti il 25 maggio la Giunta, con la deliberazione 2006/4272/09, aveva dato mandato agli uffici di
avviare gli atti necessari per un accordo di transazione tra Comune, curatela subentrata dopo il
fallimento del Torino Calcio e le società private interessate al Piano Esecutivo Convenzionato
riguardante l’area del Filadelfia e le aree collegate.
Con l’accordo, evitando il rischio di lunghe trafile burocratiche dopo il fallimento della società, la
curatela consentiva al Comune di estinguere il diritto di superficie su Filadelfia ed ex Chinino a suo
tempo ceduto per 99 anni al Torino, e di tornare nella piena proprietà dell’area: contestualmente i
Comune si impegnava a avviare entro l’anno (la data individuata è il 1° di ottobre) un primo
cantiere per la ricostruzione dell’impianto. La prosecuzione dei lavori sarà poi affidata ad una
nuova fondazione appositamente costituita tra Comune e soggetti privati, che si occuperà della
costruzione dell’intero impianto e della sua gestione.
Con la stessa transazione si stabiliva che a favore della curatela le società proponenti il PEC
verseranno 700.000 €, mentre al Comune o alla fondazione da costituirsi ne verseranno 1.000.000.
La proprietà del parcheggio interrato di 1330 metri quadrati, che sarà realizzato a scomputo degli
oneri di urbanizzazione da Bennet, verrà lasciata dalla stessa curatela al Comune. (e.v.)”.
Evidenziando in particolare i fatti esposti che a seguire si riportano:
- Non essendo ad oggi stata costituita alcuna Fondazione, né essendo stato presentato da alcun altro
soggetto, un progetto condiviso dalle componenti il tavolo di lavoro appositamente costituito,
progetto che dovrebbe rispettare i vincoli e le necessità evidenziatesi durante lo stesso, oltre che
riportare un preventivo dei costi di costruzione e di un’ipotesi di conto economico della successiva
gestione del relativo impianto sportivo, in modo tale da poter valutare l’esistenza dei presupposti di
effettiva necessità e opportunità di implementare con una quota da dedicare ad attività di
complemento, commerciali e di servizio.
- La Circoscrizione competente, istituzione strettamente a contatto con la cittadinanza e in relazione
a questo, in grado di recepirne necessità e le volontà, come già indicato nella premessa, aveva
espresso parere favorevole condizionato allo stralcio della parte relativa all’implementazione dei
suddetti spazi commerciali e di servizio aggiuntivi.
- Essendo in corso l’iter stragiudiziale che porterà ad un pronunciamento di Agenzia delle Entrate in
merito alla questione relativa alle ipoteche iscritte sul diritto di superficie dell’area Filadelfia e non
essendo possibile allo stato attuale, avere garanzie sulla certezza di poter purgare le stesse mediante
l’assunzione dell’onere da parte della Curatela fallimentare del Torino AC, ben inteso, entro il
limite di € 500.000 o con eventuale ulteriori oneri a carico del Comune di Torino.
In caso non fosse possibile addivenire ad un accordo stragiudiziale purgativo con Agenzia delle
Entrate, si potrebbe presentare il fondato rischio che possa essere richiesto l’esproprio e la
successiva messa all’incanto del diritto di superficie in questione. Con questa prospettiva, il fatto di
dotare l’area in questione di una quota di 4.000 mq di spazi commerciali, sufficienti ad aumentare in
modo cospicuo il valore commerciale dell’area stessa, rendendola maggiormente appetibile a terzi
soggetti che potrebbero presentarsi ad un’eventuale asta, pare allo stato attuale dei fatti totalmente
inopportuno.
Tutto ciò premesso,
Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18
agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza
dei Consigli Comunali;
Vista la Legge Regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e s.m.i.;
Visto il P.R.G. approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 3-45091 del 21 aprile 1995;
Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;
SI PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE
per i motivi espressi in premessa che qui integralmente si richiamano:
1) Di stralciare i seguenti capitoli dalla variante parziale n. 158 al vigente Piano Regolatore
Generale di Torino, ai sensi dell'art. 17, comma 7 della L.U.R., concernente gli Ambiti 12.29
Filadelfia/12.14 Dogana (Parte) - 12r Valentino - 16n Podgora:
”Per garantire la sostenibilità economica della gestione della nuova struttura sportiva, si rende
necessario dotare l'impianto di ulteriori attività di complemento, commerciali e di servizio. Le varie
attività di supporto a quelle sportive, già previste nella scheda normativa dell'Ambito 12.29 vigente,
vengono, pertanto, implementate di una quota da dedicare ad attività commerciali connesse a quelle
sportivo/calcistiche comprensive di esercizi pubblici/ristorazione, per un massimo di mq. 4.000 di
superficie, nonché da un'attività di foresteria con un massimo di 30 posti letto. Per dette attività da
insediare, che potranno localizzarsi unicamente sul lato prospiciente via Giordano Bruno, dovrà
essere garantita un'adeguata dotazione di parcheggi pubblici o ad uso pubblico, ai sensi delle
disposizioni di legge vigenti in materia”
e di stralciare la motivazione a risposta del parere della Circoscrizione 9:
“Trattandosi di un progetto estremamente complesso che comporta un rilevante investimento
economico, la predetta quota destinata alle attività commerciali deve ritenersi indispensabile
presupposto di fattibilità dell’intervento stesso”.e di considerare pertanto totalmente recepito il
parere della Circoscrizione 9 per quanto riguarda il parere favorevole allo spostamento dei Palazzi.
Entrambe dovranno essere sostituite dal seguente capitolo:
”Esclusivamente per garantire la sostenibilità economica della gestione della nuova struttura
sportiva, si rende necessario dotare l'impianto di ulteriori attività di complemento e servizio. Le
varie attività di supporto a quelle sportive, già previste nella scheda normativa dell'Ambito 12.29
vigente, vengono, pertanto, implementate di una quota da dedicare ad attività commerciali
(comprensive di eserci pubblici/ristorazione) strettamente correlate al Filadelfia, al Torino ed ai suoi
tifosi fino ad un massimo di mq. 1.500 mq. di spazio di vendita/somministrazione aperto al
pubblico, con relative dipendenze fino ad un massimo di 750 mq., nonché da un'attività di foresteria
con un massimo di 30 posti letto. Per dette attività da insediare, che potranno localizzarsi
unicamente sul lato prospiciente via Giordano Bruno, dovrà essere garantita un'adeguata dotazione
di parcheggi pubblici o ad uso pubblico, ai sensi delle disposizioni di legge vigenti in materia.”
Allo stesso modo si richiede che vengano modificati in tal senso tutti gli allegati e gli atti necessari
all’attuazione della Deliberazione .
Viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente atto non
comporta effetti diretti o indiretti sul bilancio;
2) di dare atto che la presente variante comporta le relative modifiche al P.E.C. approvato in data 21
marzo 2005 che rimane, pertanto, invariato nelle parti non interessate dal provvedimento in oggetto;
3) di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente
provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, 4° comma del Testo Unico
approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.