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Fiorentina, Pioli: “Vince chi nelle difficoltà non molla e reagisce”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

L’allenatore della Fiorentina, Stefano Pioli, in conferenza stampa ha commentato la vittoria sul Torino. Ecco che cosa ha detto:

Una vittoria meritata per la mole di gioco prodotta, ma ancora tante occasioni che avreste dovuto sfruttare meglio?

“Sì, è sicuro ed è una situazione sulla quale dovremo insistere. Possiamo e dobbiamo diventare più efficaci in zona offensiva. Abbiamo proposto una partita con personalità e continuità e sarebbe stato veramente un peccato e una beffa non vincere e, invece, ci abbiamo creduto fino alla fine e sono molto soddisfatto della prestazione dei miei giocatori”.

E’ stato più contento che i suoi giocatori abbiano messo il Torino alle corde o che abbiano avuto una reazione dopo il pareggio?

“Credo che soprattutto dal punto di vista mentale la squadra stia facendo dei passi avanti importanti perché non era facile e scontare venire a Torino e fare subito la partita che si è vista. Abbiamo approcciato con il piede giusto e quando c’era da comandare il gioco lo abbiamo fatto con lucidità, ma potevamo essere più veloci nel giro palla. Le squadre che hanno maggiori possibilità di vincere le partite sono quelle che nei momenti difficili non mollano, ma cercano di reagire. Noi lo abbiamo fatto e abbiamo vinto meritatamente”.

Alla vigilia aveva detto che per valore questo è un gruppo da scudetto e oggi con la forza psicologica l’ha dimostrato.

“Sì, voi siete testimoni che ho sempre avuto grande stima dei miei giocatori e adesso ancora di più perché stanno dimostrando di essere ragazzi con valori morali importanti. Vogliamo continuare così dando il massimo ogni giorno e in ogni singola partita per poi arrivare alla fine e vedere che cosa siamo riusciti a portare a casa”.

Dopo la tragedia di Astori nella Fiorentina c’è una compattezza diversa?

“Abbiamo fatto delle buone prestazioni anche con il nostro Capitano e abbiamo sempre cercato di fare le partite e di essere una squadra non passiva, ma propositiva. Credo che nel nostro cammino ci stia mancando qualche punto rispetto alla qualità delle prestazioni che abbiamo fatto. L’avevo detto alla vigilia che dopo quello che è successo un gruppo che era già unito è diventato ancora più coeso e compatto e questa situazione dobbiamo portarla avanti fino alla fine”.

Il presidente ha detto che la Fiorentina non è più in vendita. Crede che la vittoria sul Torino possa essere stato un passo importante?

“L’avevo detto che questo era un momento importante per il nostro presente e anche per il futuro e ho colto con grande soddisfazione e piacere la decisione della società di intitolare il centro sportivo a Davide che condivideva con noi i progetti. Siamo molto contenti di questo e cerchiamo di portare avanti il lavoro e la stagione nel migliore modo possibile rispettando il nostro programma e gli obiettivi gettando le basi per far si che la Fiorentina nei prossimi anni possa essere sempre più forte”.

Tutti noi ci aspettavamo un Torino  diverso, anche lei ha visto un Torino arrendevole e con problemi maggiori del previsto?

“E’ vero che noi qualche volta siamo stati un po’ stucchevoli e lenti, ma credo che il nostro palleggio abbia impedito al Torino di essere aggressivo come forse pensava di poter essere. Ha subito così il nostro palleggio e la nostra costruzione e si è trovato a fare una gara più difensiva che offensiva, quindi, noi abbiamo avuto più possibilità di loro”.

Con Saponara la squadra ha cambiato fisionomia al di là delle prestazioni. Il giocatore può dare una caratteristica precisa al gioco?

“La nostra impostazione è sempre stata quella di provare a costruire partendo da dietro e di creare la superiorità numerica. Sapevamo che il Torino sarebbe venuto a prenderci in parità numerica con gli attaccanti e ci aspettavamo che giocasse Baselli e, invece, ha giocato Valdifiori per alzare la difesa su Badelj, ma noi abbiamo portato via i nostri centrocampisti Benassi e Veretout con i loro rispettivi avversari e Saponara è stato bravo a farsi trovare libero per palleggiare insieme a Badelj per darci qualche imbucata in più. Saponara è un giocatore che quando viene utilizzato deve essere sfruttato nel modo migliore perché è un calciatore bravo tecnicamente e nella visione del gioco. Più mettiamo i giocatori di qualità che abbiamo in possesso palla e meglio è e abbiamo maggiori possibilità di avere una fase propositiva migliore”.

In occasione del rigore finale Chiesa aveva preso il pallone e voleva batterlo lui e poi ha ceduto il posto a Théréau. E’ intervenuto lei?

“Sono stato io a decidere chi doveva calciare il rigore, ma quando un giocatore si sente di tirare ci sta. Chiesa aveva voglia di vincere la partita come tutti i suoi compagni, ma i rigoristi nel primo tempo erano Veretout e Simeone e quando è entrato Théréau sempre stato lui il secondo o addirittura il primo rigorista e, quindi, era giusto che tirasse lui, per fortuna ha fatto gol perché non era entrato bene, ma ha segnato un gol molto importante e la sua qualità e la sua freddezza ci ha aiutato in quella situazione”.


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