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Floris (Reset Group): "Settore giovanile in tempo di Coronavirus? Escludo che perderemo un'intera generazione"

di Marina Beccuti

L'avvocato Alessandro Floris, che fa parte della Rest Group ha parlato in esclusiva a TMW di quello che può succedere nel calcio in questo periodo di pandemia.

“I protocolli della Serie A sono inapplicabili al settore giovanile. In questo momento l’incertezza regna sovrana, dipenderà dall’evoluzione dell’epidemia. Impossibile programmare. Il blocco della A potrebbe avere ripercussioni sul budget del settore giovanile, non è facile ipotizzare scenari finché non verrà definita l’evoluzione della stagione in corso e l’organico dei prossimi campionati maggiori”.

Per quanto riguarda il settore giovanile, entrando nelle specifico, Floris ha commentato: "Si parla di posticipare l’inizio dei campionati giovanili di qualche mese, addirittura ci si chiede se sarà possibile mettere i giovani nei convitti. È un falso problema, nel momento in cui l’attività giovanile riparte non esisterà distanziamento né protocolli, con 25 ragazzi che si allenano e stanno insieme nello spogliatoio. Dovremo essere ragionevolmente fuori emergenza. Qualche società potrebbe rivedere i programmi, qualche giovane potrebbe essere tagliato fuori. Mesi di inattività pesano, i ragazzi non devono staccare la spina”.

Sul rischio di perdere una generazione di calciatori, Floris ha sottolineato: "Sarebbe uno scenario catastrofico che tendo a escludere, anche se dovesse esserci uno slittamento il tempo verrà recuperato. Le perdite porteranno a una contrazione, ma questa recessione coinvolge l’intero sistema calcio. I club potrebbero puntare più sui giovani di proprietà, il talento e la forza mentale li porterà a superare l’impasse”.


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