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Gagliardini, e se fosse la traversa da Mai Dire Gol ad avvicinare i granata?

di Claudio Colla

Negli Anni '90, la Gialappa's Band, dalle frequenze della storica trasmissione "Mai Dire Gol", coniò il termine gollonzo, a indicare una rete goffa e fortunosa, che da ludico, grazie al successo nel gergo in uso in ambito di footballtainment, assurse allo status di vero e proprio neologismo. Accanto alla rassegna dei gol più buffi del calcio italiano e non, il noto trio televisivo era uso passare in rassegna anche gli errori sottoporta più clamorosi. La traversa centrata ieri da Roberto Gagliardini, nel deludente 3-3 conseguito dall'Inter contro il Sassuolo, sarà ancora rimirata da migliaia e migliaia di visitatori del web, e il "povero" 26enne centrocampista dell'Inter sarà messo alla berlina per settimane. Tuttavia, come una vasta letteratura e altrettana filmografia insegnano, il miglior modo per combattere le risa di scherno, spesso, è semplicemente lasciar passare la bufera, e lavorare a testa bassa per migliorare.

Si parlava di Fiorentina, e di un ritorno all'Atalanta, poco prima del ritorno in campo. Ora, considerato quanto questi episodi possano mandare un atleta in stato di blackout, Gagliardini potrebbe essere tenuto lontano dal terreno di gioco per un po'; per quanto, allo scopo di mantenere un barlume di speranza sulla lotta scudetto, o quanto meno di inseguire il secondo posto al massimo delle forze, Antonio Conte avrà bisogno di tutto, ma proprio tutto, l'organico a propria disposizione. Inoltre, compatibilmente con la condizione psicofisica del versatile centrocampista classe '94, risalire immediatamente a cavallo può risultare terapeutico, persino risolutivo. 

In ogni caso, quando il club meneghino si troverà a tracciare il bilancio della stagione, che così tanto ha ancora da dire, un episodio del genere potrebbe finire per pesare. E per Gagliardini, ove sulla sua testa si stagliasse la scure dell'epurazione, con cessione che potrebbe consumarsi, come già sottolineato sulle nostre pagine, per una cifra tutto sommato accettabile, intorno agli 11 milioni di euro per il cartellino (plausibile il prestito con diritto di riscatto, considerato il contratto in essere valido ancora per tre anni), una partenza nuova, in un ambiente che gli permetta di "respirare" appena di più, dal punto di vista delle aspettative, per rilanciarsi verso Nazionale e massimo livello di fiducia in sé stesso, potrebbe fare al caso suo. E un progetto tecnico come quello granata, in piena rifondazione dirigenziale, e in rinnovamento dal parziale al quasi complessivo in termini d'organico, potrebbe essere la chiave di volta che non t'aspetti. Ingaggio sostenibile, pari a un milione e mezzo di euro, che, per dirla ancora in stile Gialappa's, lo svarione da fenomeno parastatale sia la dolceamara e ironica via a un nuovo matrimonio, felice e fruttuoso?