Genoa-Prandelli, il divorzio è servito. Tutti i nomi per la successione
Con una salvezza giunta grazie al grigio e arrendevole 0-0 di Firenze, in contrapposizione all'epica e passionale, ancorché sfumata all'ultimo, rincorsa dell'Empoli di Andreazzoli, Cesare Prandelli, insediatosi sulla panchina del Genoa lo scorso 7 dicembre, sembra arrivato al capolinea della propria esperienza al timone rossoblù. Secondo attacco meno prolifico nel girone di ritorno (14 reti segnate, peggio ha fatto solo la cenerentola Chievo con 11), un resoconto complessivo, per un totale di 24 gare, di nove sconfitte, undici pareggi, e soltanto quattro vittorie, non si può certo dire che l'ex-tecnico della Nazionale abbia regalato una metà stagione e spiccioli memorabile agli innamorati del Grifone. Tanti, a tal proposito, i nomi tenuti in considerazione per la successione: a partire dall'ex-granata Davide Nicola, obiettivo di lungo termine per i vertici rossoblù, passando per Stefano Pioli (che piace anche alla Samp) e Sabri Lamouchi, che al Genoa giocò nel 2004/05, e che ha allenato il Rennes con profitto nel corso della passata stagione. Tante le ulteriori soluzioni proposte da Il Secolo XIX: Gattuso, il succitato Andreazzoli, Massimo Oddo. Particolarmente plausibile, al momento, la pista che porterebbe a Leonardo Semplici: dalla SPAL non si esclude che il tecnico fiorentino, artefice di due salvezze consecutive ottenute contro ogni pronostico, possa ambire a una piazza di più ampio respiro. Proprio quel Semplici che piace anche all'altra Genova, sponda blucerchiata. E Prandelli? Quale futuro dunque per il 61enne di Orzinuovi? Reinventatosi più volte, e intraprese talora avventure poco riuscite, Cesarone è ancora legato al club ligure da un anno di contratto. L'ipotesi di una riconferma al momento, tuttavia, appare lontana.