.

Genoa, un cuore immortale batte per te

di Raffaella Bon

Girando per la rete, in cerca di notizie sul Genoa, ci siamo imbattuti sul sito http://www.druidi.it/ che riporta una notizia non troppo nota per chi non è di Genova e dintorni. Fabrizio De Andrè era un tifoso rossoblù: lo confessiamo, non lo avremmo mai pensato. Forse perché lo credevamo poeta e cantante, cui le cose di calcio non interessavano. E invece no: anche il pallone era per lui una storia da raccontare, una gioia da vivere e condividere, nata (com'è accaduto a tanti) dalla passione che aveva suo padre.
Su http://www.druidi.it/ c'è un link che riporta alla prefazione di un libro di alcuni anni fa, "Quelli che il Grifone" di Fabrizio Calzia - Frilli Editori, curata da Gessi Adamoli e Marco Peschiera. Quest'ultimo racconta come nacque l'amore tra il grande Faber e i colori rossoblù: ne riportiamo di seguito il testo. E' il nostro contributo al ricordo di questo immenso artista: domenica saranno trascorsi 10 anni dalla sua scomparsa. Per ironia della sorte, Peschiera narra che Fabrizio andò con suo padre a vedere al "Luigi Ferraris" nel 1947 Genoa-Torino: è la partita del prossimo turno di campionato.
Ci viene in mente un suo disco capolavoro del 1968, "Tutti morimmo a stento", ispirato alla poetica del francese François Villon, vissuto nel 1400, che esprime la sua visione sarcastica con cui guarda la vita e tifa per gli individui perdenti. Ma vengono in mente anche altri suoi celebri versi. Ci perdoni Fabrizio, ma vogliamo parafrasare un verso di sua canzone "Quello che non ho" riferendola a coloro i quali desiderano con bramosia l'attaccante della sua squadra, il "principe" Diego Milito.
Quello che non ho è Milito avanti
per segnare più in fretta e tenervi più distanti