Giampaolo-Samp parte seconda, si può fare. Il Toro spinge
Tre stagioni, tra 2016 e 2019, lungo le quali la Samp non è mai andata oltre, come posizionamento finale, il nono gradino nella classifica di Serie A. Lungo le quali il club è altresì riuscito a valorizzare molti dei propri elementi, uno tra tutti Fabio Quagliarella, entrato nel gotha del calcio italiano tra i migliori marcatori di sempre, e a registrare di conseguenza plusvalenze di grande rilievo: da Andersen a Praet, passando per Karol Linetty, ceduto al Toro proprio la scorsa estate. Principale artefice di tale percorso è stato Marco Giampaolo, prima dei flop sulle panchine di Milan e Toro.
Ora, consumatasi la separazione dal veterano Claudio Ranieri, il possibile ritorno del tecnico nativo di Bellinzona al timone blucerchiato. Col milione e mezzo di euro annuo ancora percepito dal Toro, i vertici granata ci sperano, senza mezzi termini. La Samp ha sì guardato ad altri nomi, in particolare allo spezzino Vincenzo Italiano, con Luca Gotti (Udinese) e Roberto D'Aversa (separatosi dal Parma) come altre opzioni, ma riportare Giampaolo alla guida, con alcuni dei suoi fedelissimi ancora lì, appare un modo appropriato di ripartire, per i liguri; con un nuovo progetto, magari anche a medio-lungo termine. Sulla scia, il Sassuolo, che, appena perso De Zerbi, scandaglia anche altre piste (inclusa quella legata allo stesso Italiano). Giampaolo, di certo, ha bisogno di dare nuova linfa alla propria carriera, dopo le esperienze disastrose sull'asse Milano-Torino.