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Gilardino al Toro, realtà o utopia?

di Marina Beccuti

Alberto Gilardino potrebbe rilanciarsi nel Torino? Perchè no, verrebbe da dire. Un attaccante di quelli tosti, silenziosi, che camminano in punta di piedi e poi scoccano il tiro magico che s'infila in rete. Piemontese doc di Cossato, Biella, trent'anni appena compiuti, essendo nato il 5 luglio, ha un palmarès di gol da far paura, 147 reti tra A e B in 381 match e ha un'età matura in cui può ancora fare bene, a patto di trovare la squadra su misura per lui. Tuttavia quello che può frenare è il costo, il Genoa di certo non lo svenderà e l'ingaggio è alto, 1,6 milioni di euro annuali, più di Bianchi. L'operazione si potrebbe fare con un prestito e magari un aiuto da parte del Genoa per il pagamento dell'ingaggio. In questo momento il mercato del Grifone è in stand by dopo l'addio di Lo Monaco e il presunto arrivo di Corvino, che potrebbe far decidere l'attaccante biellese di andarsene visti i problemi che ebbe alla Fiorentina la scorsa stagione, quando disse, dopo la sua cessione al Genoa, che aveva bisogno di aria pura. Diciamo che la crisi di astinenza da gol si è protratta anche nella città della Lanterna (4 gol in 14 presenza), causa contingente legata ai problemi della sua squadra, ma il Gila ha tutta intenzione di riprendersi e Sebastien Frey, recentemente su Twitter, aveva scritto che il suo compagno già dei tempi viola era in forma e si aspettava da lui una grande stagione. La stranezza è che Gilardino ricalca le orme di Bianchi, dunque se il capitano non è adatto al modulo di Ventura non lo è nemmeno Gila, ed il suo eventuale arrivo significa che Bianchi verrà ceduto. Ora rimane da capire se c'è davvero qualcosa in ballo, realtà, oppure è un nome forte per i media, utopia, in attesa che Cairo e Petrachi completino la rosa granata nel modo migliore, rinforzandola dov'è più necessario. 


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