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Gravina: "Difendo l'idea delle seconde squadre, ma bisogna rivedere il progetto"

di Marina Beccuti
Fonte: Tuttojuve.com

Oggi importante incontro presso l'Allianza Stadium di Torino, dove è intervenuto il presidente della Figc Gabriele Gravina, per parlare del futuro delle seconde squadre.

"Il tema di oggi è un tema particolarmente delicato e importante, ma che richiede a mio avviso una riflessione di carattere generale perché non possiamo parlare del tema seconde squadre se prima non affrontiamo un'analisi con alcune riflessioni del contesto generale ove vengono inserite. Le metodologie adottate finora non aiutano a tirare fuori il sistema dalle secche. Quindi bisogna ispirarsi a un'idea diversa, e dobbiamo rievocare il concetto della mutualità e solidarietà che al momento vengono viste come una logica di sostentamento e messa a disposizione di alcuni mezzi per andare avanti senza logiche di sistema".

Proseguendo nella sua lunga disamina, Gravina ha ribadito: "Dobbiamo portare avanti l'idea di sviluppo come concetto di libertà e dobbiamo diffondere una nuova cultura sportiva, frutto del dialogo e della conoscenza. Il nostro mondo purtroppo ha offuscato la sua capacità di saper sognare e raccontare nuove storie, perché ci siamo appiattiti sulle logiche della pura competizione sportiva, valorizzando solo il risultato sportivo e questo non è il modo migliore per parlare di ricchezza del nostro mondo. Ricchezze è un concetto ampio, non è legato solo al concetto di vittoria, ma è legato anche alla valorizzazione dei valori, delle strutture. Ricchezza significa relazionarsi, cooperare, mettere insieme idee, progetti".

Il presidente della Figc ha poi dato dei numeri, interessanti, ma anche scoraggianti: "Ho fatto fare un'analisi sui numeri dei giovani nel nostro mondo e sono raccapriccianti. Abbiamo il 92% che è la percentuale media di calciatori selezionabili nelle nostre Nazionali, quindi vuol dire che sono giovani calciatori, ma ho cercato di capire cosa è successo a quei giovani formati all'interno della Lega Pro negli ultimi 10 anni. Quindi calciatori che hanno calcato i nostri terreni di gioco negli anni 2007/2008, quanti erano presenti dieci anni dopo. Sembrerà strano, ma sono solo 23. Di tutti quei professionisti sono arrivati solo 23 calciatori. La cosa ancora più sorprendente sono i dati che riguardano l'impiego nei campionati professionistici 2017/2018: i calciatori formati e impiegati nel calcio professionistico formati in Lega Pro sono 23 in Sere A, 41 in B e 175 ancora in Serie C. 239 calciatori".

In conclusione Gravina ha detto: "È il momento del coraggio e credo che io per prima devo assumermi le responsabilità di adattare i provvedimenti necessari. Il nostro mondo ha bisogno di scelte decise, decisive ed importanti. Bisogna avere il coraggio di farlo e sono convinto che questo coraggio ci sarà nel presidente Ghirelli e in tutti gli altri presidenti coinvolti. Il momento di rinnovamento attraverso questi passaggio di coraggio deve portare a trovare la migliore soluzione e il miglior equilibrio in un mondo pieno di insidie e contraddizioni che sicuramente è migliore di quello che tanti vogliono farlo apparire".

Il Torino si è sempre detto disponibile a varare una seconda squadra, anche se il progetto ancora non ha preso piede.


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