.

Il derby di Giulio Base: “Io, juventinissimo ma anche pacatamente granata grazie a papà”

di Elena Rossin
Fonte: La Stampa
Yildiz e Walukiewicz

“Auguriamoci invece che la gente si goda lo spettacolo perché il calcio deve rimanere soprattutto un gran divertimento. Così bello e irripetibile che nemmeno il cinema è mai riuscito a riprodurlo, non c’è film sul calcio infatti che abbia davvero raccontato bene il fenomeno dello sport più popolare e seguito al mondo”. Così scrive Giulio Base, regista, sceneggiatore, attore, produttore cinematografico e direttore artistico del Torino Film Festival, su le colonne de La Stampa e poi racconta l sua “doppia” fede calcistica.

“Io sono juventinissimo ma anche pacatamente granata. Come è possibile? Grazie a mio padre, emigrato da Napoli verso la fine degli anni Cinquanta e che venendo a Torino, proprio come tutti quelli che arrivavano dal sud nel dopoguerra si, innamorò della grande Juventus di allora, quella di Giampiero Boniperti, di Omar Sivori e di John Charles ma che era anche così tanto affezionato alla città che non avrebbe mai tifato contro la squadra che ne portava il nome cosicché mi insegnò ad amare anche il Torino, tanto è vero che spesso la domenica mi portava allo stadio anche a vedere l’altra squadra per cui tifavamo – scrive Base -. Addirittura festeggiai lo scudetto del Toro del 1976 e per strada incontrammo il mio migliore amico Patrizio che è granata e col quale ci sfottiamo da cinquant’anni, che ci domandò sorpreso che ci facessimo lì. Per mio padre era innanzitutto una grande festa della città ed era giusto esserci, ancora lo ringrazio, aveva ragione”.


Altre notizie
PUBBLICITÀ