.

Il pagellone del 2019 del Toro: mister Mazzarri, in caduta libera dalle stelle alle stalle

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Esattamente come la difesa del Torino, guarda caso di solito il punto forte delle sue squadre, per mister Mazzarri bisogna dividere in due parti il 2019: nella prima ha portato il Torino ad ottenere nel girone di ritorno dello scorso campionato il record di punti da quando se ne assegnano tre per la vittoria e per questo è sembrata una beffa il settimo posto che non era servito ad accedere ai preliminari d’Europa League, visto che la Lazio arrivata ottava aveva vinto la Coppa Italia dalla quale il Torino si era fatto eliminare perdendo con la Fiorentina, ma alla fine le vicissitudini del Milan hanno comunque permesso alla sua squadra di partecipare alla fase propedeutica alla competizione europea, facendo in un certo senso giustizia e ripagando gli sforzi. Nella seconda, dopo un inizio promettente, c’è stato il mancato approdo alla fase a gironi dell’Europa League e i problemi si sono sommati ai problemi e l’anno si è chiuso con l’incredibile rimonta del Verona e l’ancor più incredibile sconfitta in casa con la Spal ultima in classifica.  

E’ doveroso scendere nel dettaglio della seconda parte del 2019. Forse la cosa peggiore è stata l’illusione che la stagione e in particolare questo campionato potesse essere il proseguimento di quello passato. Infatti, dopo le corpose vittorie nelle gare d’andata che hanno ipotecato i passaggi dei turni con Debreceni e Shakhtyor, squadre per altro molto modeste, è arrivata la doppia batosta con il Wolverhampton, dovuta anche al caso Nkoulou e all’infortunio di Falque che ha infranto il sogno di accedere alla fase a gironi dell’Europa League. E qui va aperta una doppia parentesi. Prima parentesi, Nkoulou nella gara d’andata aveva taciuto su fatto di non esserci con la testa dicendolo solo dopo, ma Mazzarri e il suo staff come mai non si erano accorti durante gli allenamenti che hanno preceduto la partita che il giocatore aveva dei problemi? Seconda parentesi, più di un giocatore al termine del precedente campionato era stato impegnato con la propria Nazionale e di conseguenza ha avuto un periodo inferiore al consueto di riposo estivo e tutti sanno che nel calcio gli infortuni possono sempre accadere così come è risaputo che  nei sorteggi possono capitare squadre decisamente alla portata, come Debreceni e Shakhtyor, o altre ben più difficili da affrontare, come il Wolverhampton, e allora perché Mazzarri, allenatore dalla lunga esperienza, ha accettato che non gli venisse preso alcun rinforzo per affrontare i preliminari d’Europa League? Chiusa parentesi. Il mercato estivo alla fine ha portato tre nuovi giocatori: Laxalt, il portiere di riserva Ujkani e il tanto atteso Verdi, più Lyanco ed Edera rientrati dal prestito al Bologna. Mazzarri avrebbe anche voluto una rosa più snella, ma la società in questo non è riuscita ad accontentarlo, però, come aveva promesso il presidente Cairo, nessuno è stato ceduto soprattutto i big. Anche in campionato le vittorie con Sassuolo e Atalanta, per la verità un po’ sofferte, avevano fatto credere che tutto andasse per il meglio, ma pure in questo caso è arrivata la mazzata: sconfitte con Lecce, neo promosso, e Sampdoria, entrambe le squadre quando hanno affrontato il Torino si trovavano all’ultimo posto in classifica. Mazzarri era riuscito a far risollevare la testa al Torino con la vittoria sul Milan, altra squadra in difficoltà come poi è stato ampiamente confermato nel proseguimento del campionato. Dopo, però, solo una sequela di partite deludenti, a parte quella con la Juventus, l’unica finora giocata quasi fino alla fine con grinta e determinazione, e quella con il Brescia, squadra che per la verità versava in grandissime difficoltà, e si possono aggiungere le gare con Genoa e Fiorentina perché sono terminate con delle vittorie, ma anche in questi due casi rossoblù e viola si trovavano in situazioni tutt’altro che rosee.

I tifosi, magari non tutti ma comunque la maggioranza, passando da una delusione all’altra hanno iniziato a voltare le spalle all’allenatore fino ad arrivare a chiederne esplicitamente l’esonero e non hanno mandato giù la famosa frase su Chiellini pronunciata da Mazzarri, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. All’allenatore si imputa il fatto che non riesca a dare un gioco convincente alla squadra e che sia troppo “difensivista” e anche di fronte ad avversari modesti non abbia il coraggio di schierare una formazione più “offensiva”. Alcuni pensano anche che non sempre utilizzi i giocatori nel ruolo a loro più consono finendo per farli rendere meno di quanto potrebbero e, soprattutto, che non dia spazio ai giovani più promettenti facendo giocare piuttosto giocatori più esperti, ma che non sempre ci mettono quell’impegno che sarebbe doveroso e non ultimo che chiede troppo sacrificio in copertura a Belotti. C’è da dire che Mazzarri fa con il materiale umano che ha a disposizione, che gli infortuni ne hanno in più occasioni condizionato le scelte e che qualche giocatore ha reso sotto gli standard, ma quando i calciatori approcciano male alla partita oppure commettono errori sulle basi del calcio li si deve far accomodare in panchina e mandare in campo i ragazzi più giovani in modo che capiscano che l’attenzione non è un optional. E poi se si fosse imposto un po’ di più con il presidente Cairo e avesse preteso qualche giocatore in più di qualità, magari sarebbe più facilitato nel dare equilibrio alla squadra e se in qualche frangente avesse difeso in pubblico meno le prestazioni negative dei suoi, forse, adesso si troverebbe meno sulla graticola.

VOTO: non è possibile anche per Mazzarri, come per la difesa, dare un voto unico per il 2019. Per quel che concerne il girone di ritorno dello  scorso campionato meriterebbe anche un 7, seppur qualche avvisaglia che la squadra aveva carenze principalmente caratteriali c’era stata quando in campionato perse con il Bologna e l’Empoli e pareggiò con Fiorentina e Parma, lasciando perdere il pari con il Cagliari, e anche quando in Coppa Italia non passò il turno con la Fiorentina. Per quel che riguarda la seconda parte dell’anno il voto si abbassa parecchio e pur con le attenuanti che si sono dette arriva a 5. Nel complesso la media raggiunge il 6, ma solo per la rendita della prima parte dell’anno.


Altre notizie
PUBBLICITÀ