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Il presidente inaugura il Cairo 2: "Pieni poteri a Foschi"

di Marina Beccuti

Il presidente granata fa un passo indietro e lascia pieni poteri a Foschi, anzi ha deciso di cambiare numero di telefono, così che nessuno possa più fare riferimento a lui (soprattutto i giornalisti) ma solo al ds. "Ho deciso, cambio cellulare, lo darò solo a pochi intimi, perchè non voglio più essere presenzialista come ho fatto finora. Voglio seguire più da vicino le mie aziende. Farà tutto Foschi, lui sarà l'unico referente, lavorerà in grande autonomia. In passato comunque non è che ho sempre fatto tutto io, a volte sono arrivati giocatori che non conoscevo, ma mi sono fidato della scelta dei miei collaboratori".

Cairo ha ammesso la delusione della retrocessione: "La stagione si è chiusa male, ci ha fatto molto male, a me in modo particolare. Ci ho messo tanto, non parlo solo di soldi, ma di impegno personale e tanto tempo dedicato. Tuttavia ora è giusto guardare avanti, perchè per fortuna il calcio concede la possibilità di rifarsi. In queste settimane ho preferito stare in silenzio e meditare. Si parla molto della bontà del modello Udinese, ma voglio ricordare che nei primi nove anni di presidenza Pozzo, i friulani sono retrocessi tre volte. Non che debba capitare anche a noi, ma questo vuol dire che ci vuole tempo prima di trovare la strada giusta".

Su Colantuono ha detto: "Il Torino riparte da lui. Ha un curriculum importante e può fare ancora meglio, è quello che lui vuole. Mi sono preso tempo per sondare il terreno, poi ho scelto lui, tecnico dalle grandi qualità ma soprattutto con tante motivazioni".

Cairo ha poi ricordato Camolese: "L'ho chiamato per ringraziarlo, mi spiace sia andata così. Ho salutato anche Artico e Gandini, che non ho potuto trattenere perchè Colantuono ha il suo staff".

Una notizia che poi farà felice i tifosi: "Colantuono mi ha detto che vuole aprire le porte agli allenamenti qualche giorno alla settimana, perchè vuole sentire la gente vicina. Mi ha fatto molto piacere questo gesto. E' chiaro che con una retrocessione piovono le critiche, ma io sento ancora la fiducia della gente, mi arrivano sempre molti sms di incoraggiamento. Però devo anche cambiare atteggiamento, spesso ho preso decisioni per accontentare la piazza, perchè volevo soddisfare i titosi. Ora dovrò guardare più alle esigenze della squadra".

Riguardo ai prossimi esborsi economici Cairo non ha voluto dire nulla: "Sono questioni interne, diciamo che in B si hanno il settanta per cento di entrate in meno. L'anno scorso ho speso venti milioni di euro a fronte di dieci in entrata. Grella, Comotto e Di Michele sono stato costretto a cederli perchè non volevano rimanere. Non voglio tenere giocatori scontenti che poi mettono in subbuglio lo spogliatoio".

Questo è il nuovo Cairo, ovvero il Cairo Due, come si è definito il presidente stesso, che ha voluto così togliersi qualche sassolino e spiegare come siano avvenute certe scelte.


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