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Il Torino e i giovani: un connubio non proprio felice

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin
Vincenzo Millico

Nel calcio italiano i giovani in generale trovano poco spazio, salvo qualche eccezione, e il Torino non fa eccezione, anzi. Provenienti dal vivaio oppure da altre realtà anche i più talentuosi fanno fatica in prima squadra a ritagliarsi qualche discesa in campo e chi resta per provare a giocarsi le sue chance fa tanta per non dire solo panchina. Basta scorrere l’elenco del minutaggio dei calciatori per avere assolute conferme.

In questa stagione lo sanno bene Bonifazi, Edera, Millico e Parigini e ancor più Buongiorno, Rauti e Singo tenuti a rinforzare le fila della Primavera e chiamati solo a fare numero in panchina quando c’è emergenza dovuta a infortuni o squalifiche.

Non c’è quindi da stupirsi se poi questi ragazzi finiscono per demotivarsi e anche quando hanno qualche chance non riescono a sfruttarla appieno essendo troppo sotto pressione. L’esempio più lampante è stato Edera che entrato in campo nella gara con il Genoa all’88esimo in cinque minuti, tra il 90’ e il 95’. ha rimediato due ammonizioni per falli sciocchi e così è stato espulso. Certo lui ha sbagliato, ma quando si deve a tutti i costi mettersi in mostra si finisce per strafare e inevitabilmente si commettono errori.

Dal due gennaio il mercato riapre e Bonifazi, Edera, Millico e Parigini sono tutti in partenza, sperando che trovino una sistemazione che sia di loro gradimento, ma forse su questo è meglio che non facciano tanto i difficili, e soprattutto di gradimento del Torino Fc. Per loro si prospettano prestiti, ma soprattutto per Bonifazi, Edera e Parigini non è da escludere la cessione a titolo definitivo se chi li vuole è disposto a spendere quanto chiederà il Torino. Bonifazi è stato tenuto d’occhio da Parma, Bologna, Fiorentina e Spal, Edera da Bologna e Parma, Millico da Chievo, Pisa e Livorno e Parigini Udinese e Parma, ma prima dovrebbe rinnovare con il club granata.
Sarebbe ingiusto che per qualche mancato accordo restassero al Torino perché alla loro età passare un’intera stagione ad allenarsi e poi a fare quasi solo ed esclusivamente panchina spesso vuol dire avere tarpate le ali e far prendere alla loro carriera una piega meno rosea, certo tanto dipende dalla loro professionalità e se hanno sufficiente carattere, ma alle volte questo non basta.


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