Il Torino è trascinato dai serbi, ma il rumoroso silenzio di Juric fa discutere
Fonte: Tmw
La colonia serba trascina il Toro. Il portiere para, il centrocampista e il fantasista segnano (con Pellegri): Milinkovic-Savic, Lukic e Radonjic mettono la firma sul passaggio del turno in coppa Italia, con il Palermo eliminato grazie al successo per 3-0 davanti a quasi settemila spettatori. Il clima attorno al presidente Cairo, però, resta rovente, con un nuovo striscione srotolato all’esterno dello stadio e con i cori di contestazione dalla Maratona che sono proseguiti per tutta la gara. Il portiere vince il ballottaggio con Berisha ed è autore di due interventi importanti, il capitano è già in forma campionato e sforna un gol e un assist, l'ex Marsiglia bagna il suo debutto al Grande Torino con una rete (anzi due, ma la prima gli viene annullata per un fuorigioco di Sanabria giudicato attivo): nonostante un primo tempo in ombra, i granata sfruttano una bella ripresa e affronteranno il Cittadella nei sedicesimi. In campo quasi tutto bene, fuori resta una situazione di incertezza e instabilità: nemmeno ieri, dopo la prima gara ufficiale, Juric si è presentato davanti ai microfoni. Gli altri allenatori di serie A hanno parlato, lui rimane in silenzio e manda Paro in conferenza. E ci pensa il vice a reclamare i rinforzi tanto attesi.
"Persi otto giocatori importanti"
"Il mister è concentrato sull'aspetto tecnico e sull'allenare i ragazzi, perciò non vuole perdere energie in discussioni varie" la spiegazione data alla nuova assenza dell'allenatore croato dalla sala stampa dello stadio Olimpico Grande Torino. I tifosi vorrebbero capire quale sia lo stato d'animo di Juric, ma per il momento prosegue questo rumoroso silenzio. Anche per lo stesso Paro, però, la rosa a disposizione è ancora piena di lacune e mancanze: "Abbiamo perso otto giocatori importanti e dobbiamo sostituirli, ma questo è stato detto e si sa e adesso aspettiamo novità - commenta il vice allenatore del Toro - ma è normale che come staff ci auguriamo che arrivino presto". Per Ilkhan manca soltanto l'ufficialità attesa a breve, quando verranno espletate le ultime pratiche burocratiche, poi servono altri volti nuovi che siano titolari. Secondo il presidente Cairo ne basterebbero tre o quattro, in realtà sono di più: almeno un difensore, sempre che non parta Izzo (ieri escluso per scelta tecnica al pari di Verdi, Edera e Zaza), un altro centrocampista che possa dare il cambio a Lukic e Ricci, due trequartisti che alzino il tasso tecnico e un attaccante che veda la porta. Al gong del mercato mancano 25 giorni, in via Arcivescovado c'è ancora tanto lavoro da fare. Anche perché bisogna considerare pure tutti gli esuberi che aspettano di trovare una nuova sistemazione.