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Il Torino prepara la scalata

di Marina Beccuti
Fonte: Francesco Manassero per Leggo

B&B è l’elisir del Toro che riscopre il secondo posto - aspettando l’Ancona, potenziale nuova capolista: recupera domani sera contro il Piacenza - ed i riflettori accesi. Era piena di vip, venerdì sera, la tribuna d’onore dove si sono visti tra gli altri Leonardi, direttore generale del Parma, il procuratore Pastorello, ed era attesa anche la presenza - non confermata nè smentita - di Moggi. Sì è parlato di Toro ed anche del prossimo mercato di gennaio: Foschi farà qualcosa in entrata - almeno un terzino - e deve guardarsi dall’assalto ai suoi gioielli. Intanto, anche in casa, B&B è la risposta alla crisi: all’Olimpico, il Torino non vinceva da un mese e mezzo. «Siamo felicissimi, siamo amici per la pelle». Belingheri e Bianchi non si nascondono più: con loro in campo insieme dal primo minuto - l’eccezione a Brescia, dove il centrocampista fu espulso - il Torino sa soltanto vincere: quattro partite e dodici punti, contro Grosseto, Empoli, Ascoli e Reggina. Colantuono, che ha confidato di somatizzare le sconfitte più di ogni altro allenatore, finalmente può dormire sonni tranquilli. Dopo un un inizio di ottobre da incubo, ha trovato nella rosa la cura alla sua influenza.
L’anticorpo porta il doppio nome, da pronunciare quasi tutto d’un fiato: Belingheri- Bianchi. Secondo l’ordine cronologico degli ultimi gol granata: ad Ascoli, all’acuto del primo a metà partita, rispose nella ripresa il secondo. Stesso copione all’Olimpico: Belingheri al 44’, Bianchi, prodezza d’autore, al 67’.


«Merito di Colantuono se sono tornato importante, ora sotto con la Triestina, dobbiamo confermare il momento e tirarci fuori al più presto da questo campionato», Così, il bomber sempre più capo-capocannoniere della serie B con 9 gol in undici partite: un gol ogni centodieci minuti, una media stratosferica. «Siamo come due fratellini, giocavamo insieme nelle giovanili dell’Atalanta», rivela Belingheri. Stessi natali (l’ospedale di Lovere, sul lago d’Iseo, Bassa bergamasca), stesso anno - il 1983 - divisi da quarantanove giorni, stesso destino: far grande il Torino. Guarda il caso: questa estate Bianchi era già del Parma se all’ultimo Cairo non si fosse messo di traverso. E Belingheri era già entrato nell’occhio di certa e affrettata critica, se Gasbarroni non gli avesse dato una mano. Infortunatosi il giorno prima della partita di Ascoli, gli ha “regalato” il ruolo di trequartista che Belingheri l’anno scorso aveva intrepretato bene. Sarà un bel dilemma per Colantuono tra due settimane Gasbarroni tornerà disponibile, forse già a Piacenza domenica 15 novembre. Ora, però, è l’ultimo dei problemi.


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