In casa Toro circolano tanti nomi per il possibile dopo-Mihajlovic
Come già sottolineato a più riprese, la guida tecnica di Sinisa Mihajlovic, alla sua seconda stagione sulla panchina del Toro, sta destando sentimenti contrastanti presso dirigenza e tifosi. A 13 giornate dall'inizio del campionato, la squadra ha ottenuto 18 punti, frutto di quattro vittorie, sei pareggi (due dei quali ottenuti contro Crotone ed Hellas Verona, gare sulla carta decisamente "da vincere" per puntare all'Europa), e tre sconfitte, con tre delle sei partite che mancano al giro di boa da affrontare contro Milan, Lazio, e Napoli. Un 4-2-3-1 che non è mai pienamente decollato, specie a causa del deludente impatto dei nuovi arrivi Niang e Berenguer, insieme a un Belotti afflitto da una condizione che stenta ad arrivare, soppiantato ora da un 4-3-3 che, a effettivi tutti a disposizione, vede in Baselli e Obi due mezzali in grado di accrescere l'efficacia nella manovra e la pericolosità sottoporta, insieme a un Ansaldi unico laterale difensivo finora dimostratosi capace di unire la qualità alla corsa. Un bilancio in fondo, nel complesso, almeno semi-positivo, che vede la squadra tutto sommato occupare un'ottava posizione soltanto un punto sotto il (deludentissimo) Milan, uno sopra la Fiorentina, due sopra l'Atalanta, per quanto siano invece otto i punti che separano i granata dalla Sampdoria di Giampaolo (che ha per di più una gara ancora da recuperare), a favore però dei blucerchiati. Nel complesso, questi dati, insieme a una scarsa capacità di mantenere sereni spogliatoio e ambiente, destano discrete perplessità in vista di una durata a lungo termine del legame tra il club e il tecnico serbo, e, in questa direzione, si vagliano già numerose alternative. Oltre al già citato Walter Mazzarri, sono tre le piste sulle quali Cairo e Petrachi sarebbero pronti a lavorare: Gian Piero Gasperini (in foto), che, dopo la corsa all'Europa League alla guida dell'Atalanta, potrebbe essere in cerca di nuovi stimoli (anche in vista della partenza di tanti giocatori-chiave), acclamato da parte della tifoseria nonostante il lungo passato juventino; Davide Nicola, altro tecnico del torinese, di cui sono apprezzati la capacità motivazionale, la grande umanità, e l'abilità nel tirare fuori il massimo anche da nomi poco blasonati; Rolando Maran, il Ferguson di Chievo, capace di imprimere solidità ed equilibrio, e pronto a varcare la soglia del calcio provinciale, per cimentarsi in un contesto di maggiori esigenze e respiro.