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Juve convincente, Toro a fatica

di Marina Beccuti
Fonte: Massimo De Marzi per www.carlonesti.it

Le gare di sabato hanno regalato la vittoria sia alla Juve che al Toro, ma i due successi sono arrivati in modo molto diverso: sofferto ma meritato, al cospetto di una rivale di valore come la Lazio, per i bianconeri, sudato e poco convincente contro il piccolo AlbinoLeffe per i granata di Colantuono.

La Signora è diventata l’assoluta padrona dello stadio Olimpico, non solo quello di Torino. Tredici giorni dopo aver battuto in trasferta la Roma, la Juve si è ripetuta nello stesso stadio contro una Lazio capace di tenere testa alla squadra di Ferrara (e per alcuni tratti anche di giocare meglio) nonostante le assenze pesanti di Rocchi e Zarate. Complici il turnover e l’infortunio di Diego (per fortuna non grave), oltre alla ormai cronica assenza di Del Piero, anche i bianconeri hanno dovuto fare i conti con mancanze di peso, ma Ferrara ha trovato un nuovo protagonista e riscoperto uno vecchio. Martin Caceres ha spianato la strada del successo, dopo aver sofferto a lungo contro il folletto Foggia, con la rete dell’1-0, a chiudere i conti ci ha pensato David Trezeguet, con la rete numero 162 in bianconero. E alla fine il francese si è quasi rimangiato i propositi di abbandonare Torino a fine stagione.

La Lazio ha protestato a lungo per il gol non convalidato a Mauri e per un altro paio di situazioni, ma nel complesso la Juve ha vinto con merito, sapendo soffrire in certi momenti e colpire quando ne ha avuto l’opportunità. Con un Giovinco che non ha mancato l’occasione, quando ha dovuto prendere il posto di Diego, confermando che la panchina della uve quest’anno è molto più lunga e qualitativa, arma indispensabile per reggere il doppio impegno campionato-Champions e provare a sottrarre lo scudetto all’Inter. Perché, anche se siamo solo alla terza giornata, è chiaro che nessuno è in grado di inserirsi nel duello scudetto tra bianconeri e nerazzurri, men che meno un Milan vecchio e con poche idee, in campo e (forse) in panchina.

Per il Torino, invece, il quarto turno della serie B ha consentito di tornare alla vittoria e di risalire a -1 dalla vetta, ma che sofferenza. Se i due 3-0 contro Grosseto ed Empoli avevano illuso qualcuno che per il Toro questo campionato fosse una scampagnata o poco più, facendo considerare la sconfitta di Brescia un incidente di percorso, il sofferto successo sull’AlbinoLeffe ha dimostrato quanto pane duro bisognerà masticare da qui al 30 maggio. L’inizio dei granata è stato letargico, con l’1-0 e tutto il primo tempo regalato agli avversari.

Per fortuna Pratali ha trovato il gol del pareggio nell’unica azione degna di nota della frazione iniziale e che Sereni ha abbassato per due volte la saracinesca, altrimenti sarebbero stati dolori. Colantuono però deve esserci fatto sentire nell’intervallo, perché la ripresa è stata giocata in maniera più volitiva e dopo la rete del sorpasso di Bianchi ci sono state più occasioni di vedere il 3-1 che rischi di essere raggiunti dalla penultima della classe. La lezione comunque va messa a frutto, perché nell’anticipo di venerdì a Salerno sarebbe un grosso errore sbagliare di nuovo l’approccio alla gara contro una squadra ancora a zero punti, che verosimilmente scenderà in campo con il coltello tra i denti (e un nuovo tecnico?).

La partita con l’AlbinoLeffe ha evidenziato però pecche che già erano emerse nella sfida di Brescia. A destra, che giochi Colombo o Rivalta, il Toro non ha un interprete di ruolo efficace, in mezzo Loria ha sbandato come spesso gli era capitato nello scorso campionato a Roma e sulla sinistra Ogbonna (schierato a sorpresa da Colantuono) non è stato certo migliore dell’ultimo Rubin. Se ci aggiungiamo che in mezzo al campo solo Loviso garantisce geometrie e che davanti, se non inventa qualcosa Di Michele, si fa fatica a innescare Bianchi, si capisce come il lavoro non mancherà nei prossimi giorni.


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