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L'immunologa Viola: "Comportamenti come quelli di CR7 vanno evitati"

di Claudio Colla

Calcio in ansia, per l'aumento dei casi positivi al Covid-19: dagli juventini Ronaldo e McKennie, ai partenopei Elmas e Zielinski, non ancora certificati come negativi, passando per la truppa genoana. Interpellata dalla Gazzetta dello Sport di oggi, Antonella Viola, Ordinario di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, fa chiarezza sulla situazione:

“Sono esattamente comportamenti come quelli mostrati dall'immagine della nazionale portoghese a tavola (con Ronaldo e i compagni di squadra vicinissimi, per di più senza mascherina, NdR) che vanno evitati. Andando in giro per le città non possiamo non notare ancora assembramenti davanti ai locali, e gente che chiacchiera a una spanna di distanza. Così il virus non fa che diffondersi, e se la tendenza non cambierà, se non verranno rispettate la misure decise dal governo, e quelle che arriveranno in seguito, in un paio di mesi la situazione sarà molto problematica, in tutti i reparti di terapia intensiva del paese.

I calciatori probabilmente si sentono tutelati dai tamponi fatti. Ma sbagliano... quel test ti dice solo che in quel momento esatto non hai il virus, ma per quanto si possa fare attenzione ai contatti, non è assolutamente detto che non si diventi positivi nel giro di poche ore. Quindi anche in ritiro, anche in un ambiente apparentemente sano, devono tutti indossare le mascherine e mantenere il distanziamento sociale. Tavola inclusa”.


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