L'ombra dei primi esoneri. Con tre nomi già sondati dai granata
Profondo Sud da un lato, quello pitagorico del Crotone; le nebbie del Nord quintessenziale, quasi quello - nello spirito, quanto meno - degli Stark e di Winterfell, dall'altro, sponda Monza. Su questo asse - passando per i precari equilibri di Firenze e Roma, di cui in più di un'occasione si è già narrato dalle nostre colonne - potrebbe aver inizio l'annuale "valzer degli allenatori".
Il pari contro la Juve di una decina di giorni fa, per i vertici calabresi, non è infatti sufficiente a garantire la stabilità in panchina di Giovanni Stroppa, che le altre quattro gare di Serie A finora disputate le ha perse tutte. Andamento tendenzialmente da copione: la compagine rossoblù, ai blocchi di partenza, erano già di per sé considerati la principale candidata a svolgere il ruolo di cenerentola. In ogni caso, il duo Vrenna-Ursino starebbe guardando, per l'eventuale sostituzione, Roberto D'Aversa, rimasto "senza sedia" dopo il Gran Ballo delle Panchine d'agosto, nonostante tre brillanti anni e mezzo a Parma, conclusi col botto di un 2019/20 decisamente al di sopra delle aspettative. Resta poi in piedi, a margine, la suggestione legata al ritorno di Davide Nicola: il quarantasettenne lusernese, lungo le esperienze a Udine e Genova (rossoblù) è riuscito a ripetere solo in parte le gesta che lo rendono tuttora un'icona per il club pitagorico. Due nomi, in ogni caso, che avevano destato l'interesse della dirigenza granata, ancorché brevemente, lungo la scorsa primavera.
Lo stesso D'Aversa, inoltre, è nelle mire di Berlusconi e Galliani. La deludente partenza del Monza nel campionato cadetto (quindicesima posizione, tre pareggi e una sconfitta in quattro gare giocate) sta inducendo i veterani del calcio lombardo per eccellenza a mettere in discussione l'incarico di Cristian Brocchi. A tal proposito, gli altri nomi presi in considerazione sarebbero quelli di Walter Zenga - anch'egli con un passato a Crotone, - e Leonardo Semplici: quest'ultimo, come noto, tra le primissime ipotesi sondate da Vagnati, all'insediamento dello stratega di mercato, in virtù del fruttuoso sodalizio dei due a Ferrara. Il tutto col Toro alla finestra, a meno che il 3-3 di Sassuolo non rappresenti l'autentica pietra angolare della partenza, quella vera, del progetto di Marco Giampaolo.