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La FIGC chiede all'IFAB di sperimentare il VAR a chiamata in Serie C e nei tornei giovanili

di M. V.

La FIGC nelle scorse settimane ha mostrato uno slancio verso i temi del calcio e soprattutto dell'arbitraggio, tra i quali spicca sicuramente quello della gestione del VAR e l'idea di introdurlo a chiamata, come in una sorta di Challenge per il tennis. Come si apprende da Repubblica, per la FIGC è più di una semplice idea.

E a tal proposito la Federcalcio del nostro paese avrebbe già scritto all'IFAB chiedendo di avere la possibilità di sperimentarlo nei campionati di Serie C e in quelli giovanili. In Italia infuriano le polemiche arbitrali e questo tipo di innovazione viene richiesto ormai da più parti. Ad oggi, ricorda il quotidiano, la Federazione italiana è l'unica ad aver avanzato questa proposta tra quelle in cui c'è già in uso la tecnologia.

Sul tema nelle scorse ore si è espresso anche l'ex arbitro Graziano Cesari, oggi moviolista tv, che ha detto così: "Sono d'accordo nella figura di un ex calciatore al VAR, che conosce certi comportamenti. Altrimenti c'è il VAR a chiamata, per cui sono favorevole. Ho visto i mondiali femminili, ma anche quello di calcio a 5, dove c'era il VAR a chiamata e si spiegava la decisione a tutti. Io credo che vadano date due chiamate a tempo. È un elemento di partecipazione anche per chi fa la partita in quel momento. Non vedo l'ora di vedere l'arbitro che va al monitor con i due capitani, che analizzano insieme il caso. Voglio vedere cosa succede. Il VAR a chiamata però non può essere inserito dalla Federazione, ma serve l'intervento dell'IFAB, a meno che non venga chiesta dalla nostra Federazione all'IFAB. Proprio come il tempo effettivo".