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La Juventus Femminile crea subito scompiglio. Così la denuncia di Salerno, presidente del Torino femminile

di Marina Beccuti

La solita storia, entra la Juventus femminile nel campionato di serie A ed è subito polemica, come ha denunciato il presidente del Torino femminile Roberto Salerno, non nuovo a creare qualche caso, come quando l'anno scorso fu ampiamente criticato per aver detto che il calcio femminile era una lobby di lesbiche. Questa volta Salerno ha espresso tutta la sua noia per il fatto che la Juve starebbe tentando molte ragazze granata. Un mercato che infastidisce. Peccato che non si potrà giocare il derby, in quanto il Toro milita in serie B. La Juventus Femminile entrerà per la prima volta nel campionato italiano di serie A dopo aver acquisito il Cuneo femminile.

Questo il pensiero espresso da Salerno sul suo account di Facebook.

"In questi giorni, la Juventus di Agnelli facendo leva, con dubbio stile e metodo, sulla propria forza, ha LETTERALMENTE fatto incetta di tesserate di tutte le Società femminili di Torino confidando nell’adesione incondizionata di queste società, forti soprattutto della “forza” di persuasione dei genitori prevedibilmente pronti a girare sotto-sopra le società che volessero anche solo “banfare”.

Anche se il TCF, che non si intimidisce davanti a nessuno, darà anch’esso il suo consenso a ciò, intendiamo chiarire alcuni aspetti meritevoli di attenzione e non alle ragazze, giovanissime, ma ai loro genitori dai quali abbiamo ricevuto un “bel grazie” e un “arrivederci e saluti” con tale disinvoltura che lascia stupiti dopo anni di addestramento, formazione e valorizzazione della loro ragazza. A questi genitori facciamo presente che le società come il TCF non sono delle pro-loco o degli enti morali ma enti privati per il cui funzionamento vengono spese risorse ingenti interamente devolute all’insegnamento e crescita delle loro ragazze che, in casi come questi, andrebbero rifuse doverosamente non bastando a ciò i disinvolti “grazie e arrivederci”.

"Questo anche perché, le Norme federali, essendo il calcio femminile puramente dilettantistico (anche quello della Juventus di Agnelli), non prevedono alcun rimborso (della Juventus) alla società che le trasferisce la propria Tesserata ma produce solo la perdita di quel “patrimonio” sportivo costruito in anni di addestramento, formazione e valorizzazione che la ragazza, trasferendosi”, fa venire meno. Non crediamo sia il caso, poi, di citare il cosiddetto “contributo” annuale versato dai genitori come concorso parziale di queste spese in quanto, la loro entità, è equivalsa, in alcuni casi al costo di un biglietto di aereo per una trasferta di campionato. Siamo contenti, dunque, per le ragazze che, in nessun modo, avremmo trattenuto nel TCF ma così i conti non tornano. Inoltre, siamo l’unica società che ha militato 26 anni ininterrottamente in Serie A, ha conquistato 4 scudetti Primavera e 2 Trofei Federali Beppe Viola e, pertanto, non ci sentiamo inferiori, nel femminile, a nessuna altra società e, con ciò, intendiamo rispondere al modo arrogante con cui agiscono una società (la Juventus) e la sua nuova Allenatrice (Rita Guarino) che il TCF con orgoglio, da anni, ha sempre considerato una delle cause del sottosviluppo del calcio femminile in Italia e, perciò, un soggetto “indesiderato”.

Roberto SALERNO
Presidente TCF


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