La rosa è extralarge: un'altra grana per Giampaolo
Fonte: Tmw
Dai mancati acquisti alle cessioni fallite, il Toro resta un cantiere aperto anche dopo la chiusura della finestra estiva di calciomercato. Il tecnico Giampaolo si ritrova con una rosa extralarge: addirittura 28 giocatori, come si può intendere dalla pagina sui numeri di maglia pubblicato dal club di via Arcivescovado. E in campo si scende in 11, con al massimo cinque sostituzioni, dunque ogni domenica una squadra intera non giocherà. Alcuni sono esuberi, come lo stesso allenatore aveva dichiarato pubblicamente, mentre altri sono scontenti, perché a questo punto della stagione si sarebbero immaginati altrove ma sono rimasti bloccati al Filadelfia. Una situazione particolarmente delicata, a partire dalla porta e dalla difesa.
4 portieri, 11 difensori - Sono questi i numeri incredibili della retroguardia granata, ben 15 giocatori tra la porta e la linea arretrata. Il ds Vagnati è riuscito a convincere Sirigu a restare, ma poi ha rinnovato per un’altra stagione i contratti di Rosati e Ujkani senza piazzare il giovane Milinkovic-Savic, di rientro dal prestito allo Standard Liegi (con 0 presenze all’attivo): dunque, chi rimarrà in tribuna? Il serbo sta scalando le gerarchie e piace a Giampaolo, ma sicuramente un portiere è di troppo. In difesa la situazione non migliora, anzi: Izzo e Lyanco avevano espresso la loro volontà di cambiare aria, ma le valutazioni monstre fatte dal presidente Cairo hanno fatto fuggire le pretendenti. Il patron chiedeva non meno di 20 milioni di euro per ciascun difensore, nessuno si è avvicinato alle sue richieste e i due difensori non sono partiti. E per l’ex Genoa c’è pure il problema del modulo, dal momento che Giampaolo lo ha provato a destra a Firenze ma lui ha mostrato tutte le difficoltà in un ruolo non suo. Alla base sono rimasti anche due classe 1999, Buongiorno e Ferigra: avrebbero bisogno di giocare per crescere, ma davanti hanno troppa concorrenza. Un discorso simile vale per Singo, che per trovare spazio dovrebbe superare, Vojvoda, Ansaldi e pure Izzo.
Lo strano caso di Edera - In mediana, invece, i numeri tornano: sono in sei per tre posti, tra questi c’è anche Baselli che ha bisogno ancora di qualche settimana per rientrare a disposizione. Non è aumentata la qualità del reparto, manca sempre il regista, ma se non altro a livello numerico Giampaolo può stare tranquillo. Davanti, infine, c’è un altro affollamento: Verdi e Zaza hanno visto arrivare all’ultimo i giovani Gojak e Bonazzoli, Millico è retrocesso nelle gerarchie ed Edera non è partito. “Andrà via, non ha le caratteristiche adatte al mio calcio” sentenziava il tecnico prima dell’esordio di Firenze. Era il 18 settembre scorso, ma in quasi tre settimane non si è riusciti a trovare una sistemazione. Ora il mercato riaprirà tra due mesi: sembrano pochi, ma per gli scontenti e gli esuberi sembreranno un’eternità.