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La vittoria della svolta

di Marina Beccuti
Fonte: Massimo De Marzi per www.carlonesti.it

In un campionato di B pazzo e mediocre come questo, e' stato sufficiente vincere due partite di fila (come al Toro non succedeva da dicembre) per tornare in corsa per i playoff e scacciare gli incubi peggiori. Alla vigilia della trasferta di Ascoli si temeva che una nuova sconfitta, la quinta consecutiva, potesse far precipitare i granata ai margini della zona rischio, invece ad un passo dal baratro il gruppo si è ritrovato e ha iniziato a remare dalla stessa parte con il nuovo-vecchio allenatore, dopo la breve parentesi Papadopulo.

Se il 4-0 del Del Duca era stato figlio anche di situazioni favorevoli e degli harakiri degli avversari (una clamorosa autorete, un rigore sbagliato, una inspiegabile mollezza difensiva), contro il Grosseto il Toro ha vinto lasciando le briciole agli avversarti. E’ vero che è servito quasi un tempo prima che i toscani fossero messi alle corde e 75 minuti per vedere Antenucci firmare la rete decisiva, ma Rubinho è stato quasi spettatore non pagante, se si eccettua una bella parata a metà della prima frazione. Lazarevic si è divorato un paio di gol, Bianchi per una sera ha fatto virgola, ma la difesa ha funzionato benissimo e così un Budel in crescita ha guidato un centrocampo che con l’andare dei minuti ha messo sotto un reparto di tutto valore come quello del Grosseto, guidando i suoi alla vittoria. E l’avversario stavolta era di tutto valore, visto che era imbattuto da sette turni e aveva fatto più punti di tutti (assieme all’Atalanta) nel girone di ritorno.

Visto che un vecchio proverbio recita che “non c’è il due senza il tre”, ora il Toro va alla caccia del tris contro l’AlbinoLeffe del Mondo. Partita difficile, contro un avversario che ha bisogno di punti per arrivare alla salvezza e perché in panchina ha un tecnico che sa come imbrigliare gli attaccanti avversari e leggere tatticamente anche le sfide più difficili. Ma fermarsi ora sarebbe imperdonabile, perché almeno il quinto posto è assolutamente alla portata del Toro, che nessuno vorrebbe trovarsi di fronte nei playoff perché i granata, a pieno organico, non sono inferiori a nessuno, tantomeno di due neopromesse come Varese e Novara, che in questo momento partirebbero in pole position nella post season.

Con Gasbarroni incapace di fare la differenza quando viene schierato dal primo minuto e Lazarevic poco cattivo sotto porta, in questo finale di stagione potrebbe tornare utilissimo Antimo Iunco, tornato in gruppo a tre mesi dall’intervento chirurgico che lo ha stoppato all’inizio del 2011. L’ex attaccante del Cittadella era stato importante in avvio di stagione, anche con i suoi gol, avere alternative in zona offensiva e non dipendere solo da Bianchi e Antenucci sarebbe fondamentale per dare ulteriore consistenza alle chance offensive di un Toro che ha ancora la possibilità di dare una svolta positiva a una stagione iniziata male e proseguita peggio, se si eccettuano i mesi di novembre e dicembre. Una lezione da cui trarre insegnamento.