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Lerda chiede ai tifosi: "Abbiamo bisogno del vostro calore"

di Giulia Borletto

Il suo nome nel mese scorso è rimbalzato da un giornale all'altro, da un sito all'altro, da una trasmissione all'altra. Nessuno lo volevo mettere per iscritto, ma Lerda era davvero a rischio. Il secondo anno in Serie B del Torino era cominciato come peggio non poteva, i tifosi continuavano a manifestare il loro malcontento e la squadra a non trovare risposte agli stimoli di cui l'allenatore ex Fila si era fatto portavoce già a giugno. "Il Torino deve imparare a giocare a calcio e io sono qui per insegnare tutto quello che so" aveva detto in occasione della sua presentazione a Leinì dopo la fine dei playoff. Lui ce la sta mettendo davvero tutta e con i sei risultati utili consecutivi in tasca ora, può dire davvero di vivere un periodo pre natalizio tranquillo. " Se ho mai temuto l'esonero? Fa parte del mestiere ma non ho mai temuto" spiega il tecnico granata a La Gazzetta dello Sport. "Arrivai a Pescara in C1 dal Casale di serie D. Mi guardavano come un extraterrestre: nessuno mi conosceva perché io non ho nessuno alle spalle. Li ho convinti con i risultati, sfiorando i playoff per un punto di penalizzazione. Al Toro ho sempre avuto vicino il presidente e Petrachi, mi sono sentito tutelato".

Domenica nell'inusuale veste dell'anticipo di A alle 12.30, il Torino incontrerà il Siena per riassaporare una vera sfida da massima serie. "Se i nostri tifosi hanno la stessa voglia che ho io, la società, il mio staff, i giocatori, vinciamo noi" continua nell'intervista Lerda. "E' un appuntamento importante per ricompattare l'ambiente, siamo imbattuti da sei giornate, un buon risultato dopo un inizio difficile. Abbiamo bisogno del calore dei nostri tifosi, troppo spesso dal campo abbiamo avuto l'impressione di giocare fuori casa anche se eravamo nel nostro stadio. Quanto può valere una vittoria contro il Siena? Cena pagata per tutti. Sarebbe un segno importante di continuità e di fiducia per i ragazzi ed di timore reverenziale nei prossimi avversari".

La A diretta è un miraggio? "I giochi sono tutti aperti ma dobbiamo fare un passo alla volta dopo la partenza ad handicap. Stiamo recuperando terreno, non possiamo fare voli pindarici, non guardiamo la classifica ma pensiamo a fare più punti possibili".


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Giovedì 12 dicembre
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