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LIVE Gosens: "Pareggio giusto con il Torino, qui non è un campo facile"

di Elena Rossin
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Robin Gosens

Il commento, in conferenza stampa, del giocatore della Fiorentina, Robin  Gosens, sul pareggio con il Torino.

Vale il detto che quando non si vince, è meglio non perdere?
“Certo se non sei in grado di fare un gol è sempre meglio portare a casa un punto. Onestamente, la mia sensazione quando sono tornato nello spogliatoio era un po’ una delusione perché sono venuto, siamo venuti qui per vincere la partita, però già adesso con un po’ di distacco forse il pareggio è il risultato giusto. Torniamo a casa con un punto da un campo non facile”.

Cosa vi ha fatto rimanere male in queste due gare con Cagliari e Torino?
"Non è una cosa negativa se dopo due pareggi fuori casa la squadra è delusa nello spogliatoio, è, secondo me, il segnale che abbiamo l’ambizione di vincere queste partite. Ed è già un buon segnale, se fossimo stati felici per un pareggio non so se sarebbe stato il segnale giusto. Con il distacco poi possiamo essere onesti con noi stessi e dobbiamo dire che oggi è il risultato giusto perché non abbiamo creato tantissime occasioni: questa è la verità. Il Toro ha creato due-tre situazioni pericolose e quindi portiamo a casa un punto. Ne abbiamo guadagnati due in due campi difficili, anche se ovviamente avevamo la speranza di portarne di più a casa per iniziare ancora meglio questa stagione, ma stiamo lavorando bene e c’è un gruppo sano e positivo che sta veramente bene insieme e adesso tocca noi di fare meglio e crescere in tutto soprattutto sui principi di gioco che vuole il mister per poi tornare alla vittoria al più presto anche in campionato".

E’ entrato zoppicando, come sta?
“Tutto bene, c’è un po’ di stanchezza, ma tutto bene”.

C’è chi dice che lei come quinto rende meglio che non in una difesa a quattro, dove si esprime meglio?
"Innanzi tutto facciamo quello che dice il mister. Ma se devo scegliere dove mi trovo meglio e dove esprimo il massimo dico come quinto perché la fase di spinta, la fase offensiva la faccio meglio e di più con una difesa a tre. In quella a quattro, se poi Dodo crossa non posso salire anche io, mentre da quinto lo posso fare e dare tanto alla squadra. Anche l’anno scorso con Palladino mi sono adattato e ho giocato in una difesa a quattro senza problemi. Il modulo non è la cosa più importante, è importante mettere in campo ciò che proviamo in allenamento durante la settimana: questo fa la differenza in campo".

Era fallo quando Kean l’ha tolta dalla porta? C'è rammarico per un gol che aveva praticamente fatto?
"Dopo che Kean non ha fatto gol, l’arbitro ha fischiato il fallo. Quindi vuol dire che se non faceva gol o se non toccava la palla questa sicuramente entrava. E poi il Var ha fatto un check. Secondo me non c’è stato un fallo e anche Ranieri me lo ha confermato (ride, ndr). Il calcio è questo, ormai non c'è stato dato il gol e quindi niente, parliamo del nulla".

Giocare con tanti giocatori offensivi, ma fate fatica a creare occasioni, è una questione di mancanza di conoscenza reciproca o di fluidità?
"Sicuramente dobbiamo ancora conoscerci. E’ vero che tanti giocatori degli undici sono gli stessi dell’anno scorso, ma se giochi con due punti i movimenti sono diversi. Servono automatismi, principi e infatti  stiamo lavorando su questo e ci possiamo adattare anche a due-tre moduli diversi e giocare con una punta e due trequartisti o con due punte. Però cambia il gioco. Oggi, secondo me, abbiamo fatto abbastanza bene e la palla è arrivata due-tre volte bene agli attaccanti e la mia sensazione è stata che eravamo un po’ lontani per essere pericolosi, ma stiamo lavorando bene. Siamo ancora all’inizio e siamo sani e positivi e sono sicuro che tutto il resto verrà fuori perché siamo una grande squadra con obiettivi importanti”.