Ljajic rinuncia ai soldi della qualificazione della Serbia. "Andare in Russia il più grande bonus"
Certi lati sconosciuti dei giocatori a volte non rendono merito ad un giocatore e prima ancora ad un uomo. Adem Ljajic è sempre stato considerato un ribelle, una caratteristica del suo carattere che gli ha reso difficile la vita calcistica. Tuttavia al Torino sembra aver trovato la sua giusta collocazione, comportamento fuori dal campo irreprensibile e anche il suo rendimento in campo è ottimo, con tutti i limiti che può avere un genio del calcio, che non può essere sul pezzo per novanta minuti, ma basta un quarto d'ora per cambiare volto alle partite.
Ljajic nella sua Nazionale ha sempre avuto qualche problema, in primis perchè non canta l'inno nazionale, semplicemente perchè è musulmano e le parole dell'inno stridono con il suo credo religioso. Però è un leader in campo e l'ha dimostrato portando la Serbia in Russia con molto merito. Ma la sua decisione post qualificazione lo rende un bell'esempio per tutti. Il giocatore granata ha rinunciare ai bonus economici, così come ha detto al quotidiano di Belgrado Sportski žurnal.
"Giocare per la squadra e poter andare ai Mondiali di Russia è il più grande bonus che posso avere. Dico davvero, non ne ho bisogno. La Serbia è ciò di più grande che posso ottenere".
Un atteggiamento assai diverso rispetto a quello tenuto da Giampiero Ventura, che ha aspettato l'esonero per non perdere i soldi del suo ingaggio. La cui scelta però non possiamo del tutto biasimare, alla luce del fatto che Carlo Tavecchio è rimasto al suo posto, mentre quasi tutti chiedono la sua testa. E chissà che tra le lacrime degli Azzurri non ci fosse anche il dolore per aver perso i loro bonus per Russia 2018.