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Lo sfogo, leggiadro, di Prandelli: "Non alleno perchè non ho un procuratore..."

di Marina Beccuti
Fonte: calciomercato.com

Nella girandola di nomi accostati alle varie panchine bollenti degli ultimi tempi quello di Cesare Prandelli non è mai stato fatto. Se l'è domandato anche Marco Bernardini, che ha sentito l'ex tecnico della Fiorentina e della Nazionale, per comprenderne la causa, anche se è percepibile nel calcio in preda al business degli ultimi decenni.

“Me lo sono domandato anch'io. E mi sono anche dato l’unica risposta che reputo plausibile. Io non ho mai avuto e non ho tutt’ora un agente che mi rappresenta. Mi è piaciuto sempre fare tutto da solo. Oggi il mondo del calcio, esattamente come quello di tutti i giorni, è cambiato profondamente. Se non stai in vetrina, anzi se nessuno provvede a mostrarti in vetrina e a pubblicizzarti non vai da nessuna parte”. C'è poco da aggiungere, anche se Prandelli avrà nel suo staff Gabriel Batistuta, che vuole fare l'allenatore e ha chiesto espressamente all'ex giocatore della Juventus se poteva entrare nel suo staff (al momento il Re Leone sta facendo fisioterapia a Firenze dopo l'operazione alle caviglie, ndr).

Prandelli di conoscenze ne ha, ma... "E’ naturale, dopo tanti anni di professione. Ma ciascuno di loro ha la propria squadra formata nella quale non sono ammesse sovrapposizioni. E di sicuro io non mi metto ad andare in giro bussando alle porte. Una questione di dignità e di correttezza verso tanti colleghi".

Ma Prandelli che fa nella vita da disoccupato di lusso, come lui stesso ci tiene a precisare, sentendosi comunque un privilegiato? "Alleno, per usare un’immagine calcistica, gli ulivi della fattoria che ho acquistato nella campagna vicina a Firenze dove ho messo in piedi un olificio il quale mi sta dando un sacco di soddisfazioni. Così, quando non sono in autostrada per raggiungere Brescia o per tornare in Toscana, trascorro le mie giornate sul trattore a lavorare i campi".

Lunga vita al Prandelli contadino, ma di calcio ne sa ancora, sicuro. Ed è un peccato non provarlo nuovamente in un club.


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