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Lo Spezia saluta il figlio del “Picco”: 188 presenze dopo, Maggiore vicino all'addio. Destinazione Toro?

di Elena Rossin
Fonte: Tmw
Giulio Maggiore

Giulio Maggiore è pronto a lasciare lo Spezia. Il capitano dei liguri, simbolo della città, è vicino all'addio, che potrebbe diventare realtà già questa settimana. C'è il Torino che chiama, una piazza importante che per Maggiore rappresenterebbe quel "salto" che il numero 25 ha valutato di compiere negli ultimi mesi e che, sembrerebbe, aver deciso di accettare proprio negli ultimi giorni. Lo Spezia saluta il suo capitano, il figlio del Picco, il simbolo più bello del periodo più glorioso della storia del club bianco, coinciso con la prima, storica, promozione in Serie A e con due salvezze tanto meravigliose quanto contro pronostico.

Un rinnovo che non arriva e quell'appetito di nuovi stimoli
Giulio Maggiore è sempre stato un coraggioso. Lo è stato quando preferì l'esame di maturità nel 2017 al Mondiale Under 20, e lo è stato anche nel decidere di ritornare nella sua Spezia, quando a quattordici per un breve periodo si trasferì al Milan. Quello che sembrava un passo indietro per la sua carriera è diventato invece un trampolino di lancio, forse ancor più bello, perché vissuto con la maglia della propria gente. Ma come tutte le belle storie, anche questa deve avere un finale, che in questo caso nella sua città, forse, non verrà capito fino in fondo. 'Colpa' di un contratto in scadenza nel 2023, che ormai da tempo era chiaro non sarebbe stato rinnovato, nonostante le offerte presentate dal club durante l'anno, e che nello sviluppo della trattativa di cessione limiterà e non di poco il prezzo del centrocampista, che a 24 anni vanta quasi 200 presenze tra Serie A e Serie B. Ma forse questo era il momento giusto per voltare pagina per il capitano delle Aquile, che lascia anche alla ricerca di nuovi stimoli e nel tentativo di compiere quel passo che una decina di anni fa non era riuscito a portare fino in fondo, provando ad affermarsi anche lontano dalla sua confort zone nella città natale, che tanto ha saputo dargli in questi più di dieci anni di militanza, e a cui lo stesso Maggiore ha dato tanto, nelle 188 presenze con il club bianco. Resta un pizzico di amaro in bocca per un addio forse consumatosi nel modo meno atteso e meno voluto, senza l'abbraccio e il calore del Picco, che saprà comunque riaccogliere tra gli applausi quello che è stato uno dei giocatori più importanti della storia dell'ultracentenario club e con quel coro che dal giorno del suo esordio lo accompagna in ogni angolo della città.


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