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Matteo Sereni, il doppio ex: "Non mi aspettavo l'Europa League"

di Matteo Maero

Un grande cuore diviso in due, quello di Matteo Sereni. L'ex portiere di Samp (85 presenze) e Torino (102 presenze) è stato intervisto da Tuttosport a riguardo della sfida di domenica.

"Per me è una sfida dalle emozioni forti, - afferma Sereni - perché sono i club del mio cuore. Nella Samp sono cresciuto, al Toro sono molto affezionato. Per loro sarà un match come altri, di inizio stagione" 

Poi, una digressione sulla passata stagione granata: "Il Toro in questa stagione è chiamato all’impresa più difficile, ovvero ripetersi. Non è mai semplice. L’Europa League? Onestamente non me l'aspettavo, ma è strameritata. I granata sono stati una sorpresa, ora devono assestarsi ad alto livello".

Dopodiché, un pensiero sul mercato: "Spesso le decisioni di mercato non sono solo dettate da necessità tecniche. Cerci e Immobile sono andati via perché attirati da offerte molto importanti: il calcio adesso è così. La decisione di puntare su Amauri e Quagliarella è una scelta precisa: affidabilità. Loro rappresentano una certezza e hanno scritto pagine di calcio italiano: devono dimostrare di essere ancora al top. Sulla carta è una coppia di alto livello, di sicuro parliamo di due bomber di razza. Credo che finora la politica granata si sia rivelata vincente".

Infine, un pensiero sui due presidenti: "Quando ho conosciuto Urbano Cairo era ancora all’inizio dell’avventura: adesso è una colonna portante del calcio italiano. E se fossi nei tifosi del Torino me lo terrei stretto. Piaccia o meno, il sui lavoro sta pagando: è un dato di fatto. Ferrero? Solo il futuro potrà stabilire se avrà fatto bene o male: ha bisogno di tempo, come qualsiasi presidente al via di un’avventura complicata come quella del calcio dalle nostre parti"


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