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Mazzarri: "63 punti con il Toro grande traguardo. Dimissioni? Non c'entra il calcio"

di Emanuele Pastorella

Walter Mazzarri torna a parlare e lo fa al Corriere della Sera. Ricorda la sua parentesi in granata, tra retroscena e risultati conquistati: "La partita che mi porto nel cuore? Difficile scegliere, ma il primo anno a Torino con i 63 punti resta indimenticabile. L’anno dopo decisi di dimettermi ma per questioni che con il calcio e il club non c’entrano. E di cui non parlo. Sono carico come e più di prima, basta andare a scorrere gli almanacchi: Reggina salvezza storica, Livorno ritorno in A, dopo 55 anni, Sampdoria rinata, Napoli preso al sestultimo posto e portato in Champions. Quinto con l’Inter in un
momento storico difficile per il club e a Torino il record dei 63 punti. Le sembra poco? Poi, certo, c’è chi dice: ma cosa ha vinto? Molte volte in questo ambiente, sbagliando, si parla di vincenti e non vincenti. Il lavoro dell’allenatore va valutato in base alle forze che ha. Chi consegue risultati superiori alle aspettative vince uguale. Ho rifiutato diverse proposte. Dopo 20 anni di carriera posso anche permettermi di selezionare soltanto progetti che realmente mi convincono. Ho deciso fermarmi e riflettere. E nel frattempo studiare il calcio che si evolve“.