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Mazzarri-Toro, titoli di coda. Con cifre da "sufficiente più"

di Claudio Colla

Inabissatosi soprattutto tra dicembre, gennaio, e l'inizio di febbraio, coda di problematiche già ben presenti ed evidenti da luglio, epoca di un preliminare di Europa League rivelatosi nefasto, il Toro di Walter Mazzarri si trova, una volta per tutte, ai titoli di coda. Al di là delle recentissime, disgraziate uscite, che hanno visto i granata subire 11 gol nelle ultime due gare di campionato (senza contare i quattro, concessi al Milan, però, nell'arco di 120 minuti più recupero, dell'illusorio quarto di finale di Coppa Italia), la compagine granata dell'ultimo biennio, capace di raggiungere livelli d'eccellenza in termini di equilibrio e stabilità difensiva per buona parte della seconda metà della passata stagione, esce dall'era Mazzarri con cifre tutt'altro che disastrose.

Il tecnico toscano, in definitiva, consegue alla guida del Toro una percentuale di vittorie superiore al 41,5%: quoziente, ancorché lontano dai livelli del quadriennio alla guida del Napoli, non troppo dissimile da quello del suo anno e mezzo circa alla guida dell'Inter, appena superiore al 43%. Anno e mezzo non esattamente memorabile, ma alla guida di una squadra certo più attrezzata a competere ad alti livelli, almeno sulla carta. Per quanto riguarda il bilancio tra gol segnati e subiti, l'equilibrio è crollato proprio nelle ultime fasi di guida tecnica del Toro, registrando tuttavia, in campionato, un +12 in termini di differenza reti: 107 reti segnate, 95 subite (di cui 39, più del 40% del totale, nella stagione in corso). 37 vittorie in 89 gare di campionato, in definitiva, affiancate da 24 pareggi e 28 sconfitte.